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Palermo, a Palazzo Reale uno spazio permanente tra arte e dimensioni parallele

Un biglietto per il metaverso. A Palazzo Reale il futuro è già arrivato. Apre, dal 21 settembre, μετα Experience, uno spazio permanente tra arte e dimensioni parallele. Immersi nella dimensione dell'Infinity Room i visitatori potranno assistere alla smaterializzazione e materializzazione dei capolavori d'arte originali e scoprire come avviene la creazione dell'identità dell'opera provando il processo sulla propria pelle.
Con Quickscan, i fruitori dell'esperienza verranno quindi scansiti nel giro di sei secondi e potranno ricevere via mail il proprio avatar. Tutto grazie alle tecniche digitali ad opera di Forma Rei.

Trasformare il dato freddo in un'esperienza portando le persone in un viaggio che riscopre le tecniche di digitalizzazione delle opere d'arte, questo l'obiettivo dell'esperienza a Palazzo Reale fortemente voluto dalla Fondazione Federico II: "L'identità dell'opera come identità di una grande opera dell'umanità - commenta Patrizia Monterosso, direttrice della Fondazione Federico II, che con questa mostra si riconferma realtà visionaria della città - uno strumento di innovazione tecnologica al servizio dell'arte per valorizzare e custodire la memoria di grandi opere e incentivare le opere d'arte nel senso di un patrimonio individuale oltre che collettivo".

A Palazzo Reale Orleans un progetto finanziato da Invitalia e dal ministero dei beni culturali, con il coinvolgimento della start up Forma Rei Onlus. In mostra anche diverse opere, originali e non. Il Giovinetto di Mozia, in veste pop ed ecosostenibile, il Satiro Danzante di Mazara del Vallo, sospeso come a liberarsi in volo e il busto di Ottaviano Augusto, eccezionalmente prestato dal Museo Regionale di Centuripe grazie alla partnership con l'assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

Nel video le interviste a: Patrizia Monterosso, direttrice della Fondazione Federico II; Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana e Giorgio Gori di formarei onlus.

© Riproduzione riservata

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