Una colazione. Che poi sono diventate quattro, cinque fino a venirne fuori un libro.
Nasce così "Paolo Borsellino per amore della verità" di Piero Melati, presentato oggi in prima nazionale nell'atrio di giurisprudenza dell'Università degli studi di Palermo.
"Questo libro è il risultato di un dialogo nato per caso davanti a un caffè - racconta Fiammetta Borsellino - che poi è continuato in maniera naturale".
A scrivere, dopo lunghe chiacchierate con Lucia e Fiammetta, è il giornalista Piero Melati, che negli anni del maxiprocesso seguì le cronache per il giornale palermitano L'Ora. "L'idea di questo libro viene proprio dai figli di Paolo Borsellino - spiega ai microfoni di Gds.it - le cose che dicono oggi illuminano un po' di più i misteri della strage di via D'Amelio".
Nell'atrio di Giurisprudenza - la stessa frequentata dal giudice palermitano quand'era ancora un ragazzo - oggi pieno di gente, la parola verità ritorna più volte.
"La verità ha tenuto in piedi i figli di Paolo Borsellino - spiega l'autore - una verità che continuano a perseguire".
Tra il pubblico, insieme ai ragazzi, c'è anche Giovanni Paparcuri, l'autista di Rocco Chinnici. Rimasto vivo dopo la strage, venne poi reclutato dai due giudici per collaborare negli uffici blindati del Tribunale: "Sono qua oggi - confida - perché se sono quello che sono lo devo al dottore Borsellino. È stato lui a credere in me. Lui mi ha fatto rinascere dopo la strage, lui mi ha voluto in quegli uffici, faceva di tutto per farmi sentire uno di famiglia".
Nel video le interviste a: Piero Melati, autore del libro; Giovanni Paparcuri e Armando Plaia, direttore del dipartimento di Giurisprudenza.
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