"La Sicilia ha delle potenzialità enormi". Anche se la fortuna lui l'ha trovata a Milano, che la Sicilia sia una terra ricca ne è fieramente convinto. In occasione della presentazione de "Il genio" - l'edizione primaverile de Le Vie dei Tesori - allo Steri, Domenico Dolce, lo ribadisce più volte. Il celebre stilista, incalzato dai giornalisti, spiega: "Quando si va via, si va via un po' amareggiati perché avresti voluto realizzare quello che avevi in mente qui. Purtroppo però a volte non è possibile". Ma un vero siciliano torna sempre a casa: "Se sei un vero siciliano la terra ti chiama, - continua lo stilista di Polizzi Generosa - tu sei fatto di quel Dna, quindi ti piace ritornare. Ritornare vincitore". Nume tutelare di Palermo, al genio è dedicata l’edizione primaverile del Festival Le Vie dei Tesori, organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori insieme all’Università degli studi di Palermo. La rassegna si svolgerà in tre weekend – 21 e 22, poi 28 e 29 maggio, 4 e 5 giugno – e per la prima volta avrà una “guida” tematica. Si partirà alla ricerca del genio nei luoghi dove è rappresentato o immaginato, tra antichi palazzi inediti, collezioni pubbliche, laboratori, musei universitari, piazze e cappelle. Dalle statue più conosciute in piazza Rivoluzione o all’Orto Botanico, a quelle meno note, dei saloni privati di Palazzo Isnello, che per l'occasione aprirà al pubblico per la prima volta in assoluto. Accanto alle visite, alle passeggiate e alle esperienze, una mostra all’Orto Botanico che racconterà il “Genio di Palermo”. La rassegna coinvolgerà gli artisti che ne furono protagonisti dal 1998 al 2005, quando a curarla era la storica dell’arte Eva Di Stefano. E ancora: un incontro tra “geni di Palermo”, in gran parte ex studenti dell’Ateneo, per raccontare il loro percorso professionale. E infine: passeggiate guidate da professori universitari e da esperti che condurranno tra meraviglie botaniche, tesori d’arte e collezioni scientifiche. Il progetto rientra nel solco della Terza Missione dell’Ateneo, con l’obiettivo di favorire il trasferimento di conoscenza sul territorio, coinvolgere la comunità, essere bacino di network innovativi.