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Il ritorno a Palermo di Andrea Cusumano, una retrospettiva a Palazzo Zito

Vent’anni di ricerca e di lavoro: Andrea Cusumano non rinuncia a nessuno stimolo, tratto, disegno, supporto, di un percorso tematico permeabile che tenta di partecipare allo sguardo altrui, innumerevoli campi di interesse srotolati su linguaggi differenti.

Per Cusumano si tratta di un ritorno sociale, nella sua città: artista, drammaturgo, attore, dopo la parentesi da assessore alla Cultura di Palermo, è oggi in studio e sul palco. “Retablo” è, già nel titolo, la chiave per comprendere, e scarificare legandole in un percorso unitario, opere, elementi di studio e di scena che insieme sono la narrazione di una ricerca lunga vent’anni. La retrospettiva, curata da Agata Polizzi,  anticipa l’apertura e fa parte del programma della Settimana delle Culture: sarà ospitata da domani (venerdì 29 aprile) al 26 giugno a Villa Zito. È organizzata da Associazione Settimana delle Culture, con il sostegno di Fondazione Sicilia e il supporto di Elenk’Art, Associazione Culturale MeNo, Grand Hotel et des Palmes; patrocinio del Comune di Palermo.

“Hermann Nitsch sarebbe stato fiero del suo allievo Andrea Cusumano per una mostra che conferma la sua capacità di coniugare radici e ali. Ricordo quella prima mostra del giovane palermitano trasferitosi a Vienna – dice il sindaco Leoluca Orlando -; ho poi convinto Andrea, professore al Goldsmiths College di Londra, ad assumere l'incarico di assessore alla Cultura. Con entusiasmo e amore per la sua città ha lasciato una cattedra prestigiosa per dare un contributo importante, tra l'altro, a Palermo, capitale italiana della Cultura 2018 e alla presenza di Manifesta 12. Ho poi rispettato la sua decisione di scegliere la sua dimensione artistica e oggi questa mostra presenta Andrea Cusumano, artista e palermitano di multicolore sensibilità”.

Il percorso nelle sale di Villa Zito è stato impaginato come una sorta di “compendio visivo”, una selezione ampia di opere, documenti e appunti di lavoro che racchiudono il  nucleo centrale dei Retablo, e condensano la narrazione del metodo di lavoro. Un percorso all’indietro alla ricerca delle ricerche, raccogliendo i semi poi germinati e quasi sempre, completati dalla messinscena. Teatrali al massimo, già in nuce, nascondono e rivelano, un gioco leggero di sotterfugi, simboli e rimandi visionari. Cusumano ha scelto sette spettacoli, dal suo repertorio di almeno 25 produzioni.

nel video di Marcella Chirchio l'intervista ad Andrea Cusumano 

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