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Ex villa Deliella a Palermo tra degrado e rifiuti, il Museo del liberty è ancora un sogno

"Approfitta del lavaggio rapido". In via Giorgio Castriota, ci sono ancora le insegne del vecchio autolavaggio, sequestrato nel 2018 dai nuclei di tutela del patrimonio artistico e di protezione ambientale della polizia municipale perché abusivo. Dietro le insegne pubblicitarie di piazza Francesco Crispi, in quello che sembra un terreno abbandonato, ciò che resta di villa Deliella. Gioiello liberty di Palermo, rimase uno degli episodi più emblematici del «sacco» di Palermo. Fu abbattuta in una notte del 1959 con l’avallo dell'allora amministrazione comunale.

Oggi, ai resti di cancellata originali in ferro battuto decorato, si affiancano le inferriate gialle, residuo dell'ex autolavaggio abusivo. All'ingresso della struttura, nel grande cancello in giallo, un cartello che vieta l'accesso ai non addetti ai lavori. Tra le insegne, una reca le informazioni sui lavori di demolizione, commissionati dal Comune nel febbraio 2019.

Poi, il progetto di farne il Museo regionale del Liberty, con un investimento da parte della Regione Siciliana pari a 3 milioni di euro. Nel dicembre del 2019 l’Ordine degli Ingegneri di Palermo aveva persino organizzato un workshop, con la partecipazione di ingegneri, architetti, urbanisti, tra cui anche Mario Cucinella, con l'obiettivo di creare le ipotesi progettuali sul recupero dell'area. Non una riproduzione dell'ex villa andata distrutta ma un edificio nuovo, adibito a spazio museale e finalizzato alla valorizzazione del liberty, introdotto da una grande area verde.

Ad aprile 2021 la delibera della giunta di governo ha dato il via alle operazioni preliminari. “La giunta – spiega l'assessore dei beni culturali e dell'identità siciliana, Alberto Samonà - ha stanziato 3 milioni di euro dando mandato al dipartimento dei beni culturali e al dipartimento delle infrastrutture di compiere tutte le attività necessarie, anche quelle preliminari per realizzare il Museo”.

Attualmente l'area appartiene ancora ai vecchi proprietari. “Nel piano regolatore della città quell'area può essere destinata solo ad attività culturali – continua l'assessore Samonà – adesso bisognerà contattare i proprietari, darne una valutazione economica ed effettuare gli atti necessari all'acquisto”.

“Oggi lo stato in cui versa l'area – spiega la deputata Marianna Caronia, che della proposta normativa si è occupata personalmente – è chiaramente deteriorato. La cancellata si sta deteriorando giorno dopo giorno e l'interno sta diventando un ricettacolo di immondizia”. Tra l'altro sepolto dal terreno ci sarebbe un piano sotterraneo di Villa Deliella ancora esistente da recuperare.

Nella delibera di aprile il progetto per un itinerario del liberty più ampio. “L'itinerario toccherà anche altri luoghi della città – spiega Samonà - gioielli del liberty rimasti fortunatamente intatti -. Il villino Ida diventerà la casa museo dedicata a Ernesto Basile, nel villino Favaloro sorgerà il museo della fotografia e il villino Florio sarà museo di se stesso”.

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