In Sicilia c'era già stato due volte. La prima da giovane, con alcuni amici e colleghi universitari, la seconda da sposato, con la moglie, per due settimane. Era rimasto particolarmente colpito dai templi greci. Il premio Oscar Costa-Gavras torna a Palermo, questa volta ad 88 anni, per ritirare l'"Efebo d'Oro alla carriera". “Ciò che amo della Sicilia è la bellezza del paesaggio – commenta ai microfoni di gds.it - la bontà del cibo e l'accoglienza eccezionale che voi siciliani sapete fare per gli stranieri”.
Su Palermo osserva: “E' cambiata radicalmente, resta la città dei grandi palazzi perché c'è tutta una tradizione siciliana dal punto di vista architettonico che rimane. Conosco bene il resto dell'Italia e la Sicilia mantiene una sua particolare identità”. E' rimasto particolarmente affascinato da Piazza della Vergogna: “E' bellissima, sempre” afferma.
Sul rifiuto nel dirigere il Padrino chiarisce “Quando ho rifiutato il Padrino non ho rifiutato il film di Coppola che trovo bellissimo, ho rifiutato il libro che ho sempre trovato un brutto libro. Non l'ho fatto perché non sono Coppola, non sono un'italo-americano e non l'avrei fatto come l'ha fatto lui. Un'altra cosa che non mi è piaciuta del libro è il fatto che non parlasse del commercio della droga da parte della mafia, quando in realtà la mafia è soprattutto questo”.
Nonostante i suoi film abbiano spesso un risvolto sociale e politico, il regista greco naturalizzato francese afferma di non voler cambiare il mondo. Il suo scopo primario non è quello di fare politica, anche se ha più volte affermato che ogni azione, ogni comportamento umano, è un atto politico: “Io non faccio cinema per cambiare il mondo, faccio cinema per piacere. - spiega Costa-Gavras -. Tramite il mio cinema la gente può cambiare ma è un problema loro, non mio. Chiaramente il cinema ha cambiato il mondo, l'insieme del cinema. Un solo film non può cambiare il mondo, può piacere e fare pensare, questo sì”.
L'avidità, il culto del denaro nella società odierna e l'ambiente. Questi, gli argomenti su cui indagherebbe in un film oggi: “Il vero potere oggi – commenta il premio Oscar - è nelle mani delle multinazionali, determinano anche il funzionamento delle democrazie se continuerà così saranno loro a governare le nostre democrazie”.
Costa-Gavras non vuole andare in pensione: “Finché la natura mi lascia fare, farò cinema. Sto preparando un film – rivela – un grande spettacolo del cinema”. Ma su questo non dice altro: “Non si può parlare di un film prima che esista, ne parleremo dopo”.
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