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“Io non ci volevo venire”, presentato il nuovo romanzo di Alajmo ambientato a Mondello

È un poliziesco sovversivo, un giallo con un investigatore incapace che non vuole trovare la verità.

Si intitola “Io non ci volevo venire” il nuovo romanzo di Roberto Alajmo, edito da Sellerio e presentato ieri a Villa Filippina a Palermo dall’autore in compagnia di Goffredo Fofi.

“Il protagonista è Giovà Di Dio - spiega Alajmo - un metronotte che si trova coinvolto in un’indagine che gli viene affibbiata dal capomafia del quartiere di Partanna-Mondello”.

Ma Giovà, figura ricalcata sul noto Giufà, “non è neppure in condizione di trovare il cassetto delle sue mutande”, come dice l’autore; e, così, ad aiutarlo a non rimanere incastrato in una verità evidentemente scomoda c’è un comitato investigativo tutto al femminile.

“La madre, la sorella, la zia, una vicina: donne disposte a manipolare gli eventi affinché la famiglia non venga schiacciata”.

Il tutto ambientato a Partanna-Mondello, quartiere caro all’autore che ha trascorso lì la sua infanzia, ma che è stato scelto in questo caso perché “è uno di quei punti in cui le due Palermo si toccano: la Palermo ricca e la Palermo povera, la Palermo canaglia e la Palermo perbene - spiega Alajmo - uno di quei posti in cui le contraddizioni di questa città si toccano più facilmente”.

Non si può che pensare alla vicenda con una certa ilarità dunque, e anche l’autore ammette di aver adoperato di più, nel suo nuovo romanzo, il pedale del comico.

Tuttavia precisa: non si tratta di un libro rassicurante. Manca il riscatto che viene concesso di solito agli antieroi alla fine della storia, l’ordine non viene ripristinato, e di Giovà perfino lo stesso Alajmo non approva le scelte. È in tutto e per tutto un giallo rovesciato.

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