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Palermo, presentata la nuova stagione del Teatro Biondo: "Puntiamo tutto sui giovani"

Presentata oggi la nuova stagione ‘Quasi Eroi’ del Teatro Biondo, che riaprirà al pubblico il 21 ottobre con il primo spettacolo: ‘Viva la vida’ di Pino Cacucci, con la regia di Gigi Di Luca. Dal nuovo cartellone, come afferma Pamela Villoresi, ci si deve aspettare “una grande internazionalità" ma al contempo però, continua la direttrice del teatro, “affondiamo le radici nel nostro territorio. Proponiamo infatti degli spettacoli dove sia i registi che gli attori sono tutti giovani talenti palermitani”.

Quest’anno sarà una “stagione anomala”, per utilizzare le parole di Villoresi, per quanto “ricca di titoli forti”, anche per il ridotto numero di posti disponibili - 200 fino alle feste, a meno che non giunga la deroga da parte del Presidente della Regione-. Sull’acquisto degli abbonamenti avrà la precedenza quel pubblico che è stato vicino al Teatro Biondo durante il lockdown, e che la direttrice ringrazia pubblicamente: “Siamo grati alle 3700 persone che hanno rinunciato al voucher, daremo loro una settimana per l’abbonamento, prima di riaprire i botteghini”. La stagione 2020-2021 inoltre porta con sé un ventaglio di nuove proposte: scommesse sui giovani e su compagnie che cambiano il modo di fare teatro.

“Noi presentiamo una trilogia, ‘Santa Samantha Vs - sciagura in tre mosse’: una produzione che parte dal basso, perché composta per almeno due terzi in uno spazio occupato, e che ha avuto la forza di diventare uno spettacolo”, racconta il regista Rosario Palazzolo, “il Teatro Biondo ha poi deciso di produrre. La compagnia è formata da attori non strutturati, artisti palermitani che non appartengono al mainstream teatrale e che hanno creduto nel progetto negli anni”.

Giovanissimi il regista e l’assistente regista e attore Fabrizio Falco e Davide Cirri, che porteranno in scena ‘Il Misantropo’ di Molière a metà novembre. “Un ricambio generazionale è necessario e importante, sia nelle persone che il teatro lo fanno sia nelle persone che lo vengono a vedere”, dice infatti Fabrizio Falco, “per affascinare i giovani è necessario che anagraficamente ci si avvicini”. “Quello di Pamela Villoresi è un segnale importante”, afferma poi Davide Cirri, “dà fiducia a dei ragazzi che di solito, purtroppo, non ne godono”, conclude.

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