Una porta come simbolo di sacralità che indica il cammino di ogni cristiano. Questo il messaggio presentato alla comunità della parrocchia Gesù, Maria e Giuseppe del quartiere Resuttana dopo la donazione, da parte della famiglia Barbaro, del portone bronzeo realizzato dallo studio d'arte di Biagio Governali e svelato per la prima volta, alle 17,30, alla presenza del vicario generale, monsignor Giuseppe Oliveri.
"La porta è Gesù, ed è Gesù l'unico accesso a Dio, l'unica via per far parte di quel gregge - spiega Don Diego Broccolo - Definendosi “la porta” fa della sua persona una via di accesso in un luogo sicuro e familiare e una via di uscita: espressione di libertà".
Una porta che si spalanca agli ultimi perché "questa parrocchia è aperta da sempre alle famiglie bisognose che qui trovano una casa accogliente e ospitale".
Sul portone bronzeo, diviso in 32 pannelli, è riportata la storia della salvezza: quattro rappresentano episodi dell'Antico Testamento, ossia la creazione dell'uomo, la creazione della donna, il sacrificio di Isacco e Mosè con le tavole della legge; venti rappresentano episodi della vita di Gesù dall'annunciazione dell'Angelo a Maria, alle prime apparizioni del Risorto ai suoi discepoli.
Nella parte superiore del portone in quattro riquadri si rappresenta Gesù nel suo definirsi: "Ego sum lux, ego sum via, ego sum vita, ego sum veritas", ossia "Io sono la luce, la via, la vita e la verità". Infine, in altre quattro formelle sono contenuti gli stemmi ecclesiali.
L'opera è stata finanziata e donata da Marcello Barbaro, noto commercialista e revisore dei conti degli enti locali. "La cultura dell'appartenenza è importante per i cristiani. Questa è la mia comunità parrocchiale, abito qui vicino. Mi è sempre piaciuto sostenere bei progetti, compiere atti di filantropia e questa, credo, sia un'opera molto significativa", ha detto.
L'inaugurazione è stata seguita da un concerto di un ensamble di classica barocca.
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