Uno spettacolo liberamente ispirato ai “Sei personaggi in cerca di autore” di Luigi Pirandello per riflettere sul teatro e denunciare i problemi morali della contemporaneità. Con il titolo “Sei personaggi in attesa di sbarco”, lo spettacolo, scritto e diretto dalla drammaturga Lina Prosa, debutta martedì 7 maggio con replica mercoledì 8 maggio alle 20,30 nella sala MigraTeatro del Centro Amazzone di Palermo (ingresso 10 euro).
In scena, per la prima volta da sola, la compagnia stabile tutta al femminile Attrice/Non. Sette attrici non professioniste che, però, da anni seguono i laboratori del Centro Amazzone e che hanno conquistato una formazione sul campo che adesso le vede protagoniste di uno spettacolo nato, pensato e trasformato con loro in ben tre mesi di lavoro. Al loro fianco anche l’attrice Aurora Falcone che riveste il ruolo dello spirito del teatro nei pannipoetici di un meccanico pronto a fare ripartire i motori di un nuovo inizio.
La scrittura di Luigi Pirandello, nel lavoro di Lina Prosa, diventa un pretesto per arrivare ad altro. Le parole dei personaggi sulla scena sono quelle di Pirandello, ma la composizione drammaturgica è del tutto originale. I sei personaggi di Pirandello, esempio di un modello sociale oggi molto vecchio che rischia di riemergere sulla spinta conservatrice del nostro tempo, vengono trasformati in mattoni di un costume sociale contro cui il teatro deve attrezzarsi.
Ogni personaggio si raddoppia. Ci sono due madri, due padri, due figliastre, due figli. Così il padre è il simbolo dell’autorità mafiosa di stampo patriarcale, la figliastra una donna stuprata, la madre una donna costretta a tutti i costi al sacrificio. “Denunciamo le politiche coercitive e nefaste in tema di famiglia che la destra sta portando alla ribalta - dice Lina Prosa - Si tratta di un testo che riflette sul teatro e sulla realtà. La riflessione sul senso del teatro si svolge di pari passo con lo sguardo sull’umanità. Il teatro sta sempre su due fronti”.
Le attrici si muovono come una sorta di investigatrici che tentano di capire cosa stia accadendo, sono ferme su una nave ferma al porto di Palermo in attesa di sbarcare. Devono partecipare a un provino che diventa, anche questo, solo un espediente, per prendere tempo, e arrivare ad altro. Lo spettacolo a un certo punto virerà completamente su altro versante rispetto ai presupposti del testo originario.
Il testo e lo spettacolo
Una compagnia teatrale femminile si ritrova su una nave ferma dinanzi al porto di Palermo. Le attrici si sono imbarcate per raggiungere il teatro stabile della città per partecipare a un provino su “I sei personaggi“ di Pirandello. Lo sbarco è continuamente rimandato senza che si conosca la causa. L’attesa produce una sospensione del tempo che dà alla compagnia una diversa direzione al progetto di partenza. Per passare il tempo ogni attrice ripassa il testo del provino, dando forma per ogni personaggio di Pirandello a un “teatrino” monologante (la figliastra, il padre, la madre, il figlio) fuori dal contesto del testo originario. In questo modo traspare dai personaggi l’anacronismo e lo stereotipo di una mentalità vecchia legata al concetto di famiglia. Il gioco teatrale diventa critica e denuncia non solo dei modelli sociali antiquati ma anche del loro revival nel presente dietro la pressione populistica della destra di governo a cui stiamo assistendo. Tale idea di famiglia viene processata dall’ironia e dal divertimento. Ma il processo è soprattutto la preparazione al vero spettacolo che verrà. Infatti l’obiettivo della compagnia non è quello che si crede dall’inizio. L’arrivo di una creatura proveniente dalla pancia della nave ristabilirà la vera narrazione dello spettacolo. Sorpresa!
Un percorso speciale con la compagnia stabile Attrice/Non
Da molti anni un gruppo di donne frequenta i laboratori e partecipa agli spettacoli del Progetto Amazzone dando vita a un modello attoriale difficile da collocare nel non professionismo, se non per altra scelta di vita. Da qui il nome Attrice/Non. Con “Sei personaggi in attesa di sbarco” il progetto scenico nasce con loro e per loro, a cui si aggiunge la partecipazione speciale di Aurora Falcone. Il percorso di creazione è stato lungo soprattutto sul piano drammaturgico a partire dalla scrittura del testo stesso avvenuta durante i laboratori alla ricerca di un punto di vista autonomo. La domanda di partenza infatti è stata: come andare oltre, come uscire dai condizionamenti di un testo appartenente all’immaginario universale, soprattutto a quello siciliano? La via d’uscita è stata quella di togliere i “personaggi” dal loro contesto e quindi di spostarli di senso, di tempo, di luogo, di farne dei canali di conduzione di un altro sogno di teatro.
Il teatro oggi al Centro Amazzone
L’attività teatrale del Centro Amazzone ha iniziato quest’anno un nuovo percorso nella sua condizione “altra” dal sistema teatrale egemone. L’impegno è di cercare tra l’ideazione e la scena uno spazio di riflessione e di pensiero che indaghi sulla pratica teatrale ma a partire dalle questioni urgenti dell’umanità. Dove quindi la produzione non è l’obiettivo finale. Ciò significa mettere in campo un’attitudine inconsueta che spinge il teatro a lavorare sul concetto di umano, a tornare al centro della vita sociale e a fondamento dell’elaborazione di visioni alternative nella crisi della persona e della collettività. Questo spazio per il suo dinamismo e il suo collegamento con il linguaggio del nostro tempo è stato chiamato “Teatro-Passeur”. Un teatro traghettatore di concetti, emozioni, corpi in stato di dissenso oltre la frontiera del senso comune e della paura dell’altro. In questi mesi con gli appuntamenti legati alla “Festa della drammaturgia” si è avviato il processo del “transitare” attraverso incontri con artisti e autori.
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