Due opere installate in piazza XIII Vittime che fanno riemergere dei frammenti di storia in forme mutate. È questo l'obiettivo del progetto Engramma - San Giorgio a cura del gruppo Düsseldorf Palermo che coinvolge artisti e operatori culturali di Düsseldorf e della Renania Settentrionale-Vestfalia, di Palermo e della Sicilia per generare bellezza e dialogo. Questa mattina nella storica piazza a due passi dal Castello a Mare, inaugurate due installazioni realizzate da Clemens Botho Goldbach e da Daniele Franzella. Le opere interpretano i ruderi di memoria collettiva e il vuoto lasciato dalla storia che l'area archeologica ha incorporato. In Engramma - San Giorgio, Franzella presenta una scultura collocata in direzione della chiesa di San Giorgio dei Genovesi.
L'opera dell'artista palermitano Daniele Franzella si chiama «Latente». È un monumento anonimo che non porta targhe. Non è l'effige di un re, di un generale o di un eroe. L'opera riprende la tradizione dei monumenti statuari. L'alternarsi di governi ha interessato da vicino nel corso dei secoli anche l'area archeologica di piazza XIII Vittime. Un'area di Palermo che attraversa quattordici secoli di storia, racconta chi l'ha abitata, chi l'ha governata e di come nel corso del tempo sia cambiata. La statua si presenta come una struttura di resina. Si riconoscono le fattezze di un uomo, ma non se ne conosce l'identità. L'opera è indecifrabile, un inno alla storia perduta dell'area e di chi l'ha abitata nel corso dei secoli. Sembra la custodia di un monumento ignoto posta nel vuoto scenografico lasciato dalla storia in piazza XIII Vittime.
L'opera di Clemens Botho Goldbach, invece, si chiama «Euruin 100 Eur». L'artista tedesco reinterpreta la densità simbolica di Porta San Giorgio un tempo presente a piazza XIII Vittime. Fu eretta nella cinta muraria che divideva la città dal mare proteggendola dai pericoli esterni e permettendo allo stesso tempo di comunicare con il mare, accogliere persone e merci. Dopo vari interventi di restauro, venne sostituita dalla Porta Santa Rosalia, un portale barocco corredato di affreschi dedicati alla Santa protettrice di Palermo. «Euruin» è infatti una porta monumentale che nasce come un rudere di cui si intuisce lo stile, quello barocco, lo stesso della Porta Santa Rosalia. Goldbach realizza il motivo architettonico presente nelle banconote da 100 euro, concepito dall'artista austriaco Robert Kalina basandosi su elementi tratti da diversi monumenti. L'opera di Goldbach diventa simbolo di tutte le porte-confine: di quelle reali, le frontiere, le dogane, quelle estinte che come la Porta San Giorgio e quelle mai realizzate come il motivo architettonico di Robert Kalina.
Di tutte queste Goldbach ne svela l'inattualità, la precarietà, come in una scenografia teatrale accatastata nelle quinte di un teatro a spettacolo finito. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Regione, la Soprintendenza ai Beni culturali e con il patrocinio del Comune e dell'Accademia di Belle Arti. Sarà possibile visitare le opere all'interno dell'area archeologica su appuntamento fino al 3 novembre.
In questo video, l'intervista ad Alessandro Pinto organizzatore della mostra.
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