PALERMO. Tocco in testa, pergamena e un corteo lungo le vie di Palermo: così l'Università ha celebrato i laureati magistrali dell'Ateneo della sessione straordinaria nell'ormai consueto appuntamento del Graduation Day.
Ogni Laureato ha ricevuto un attestato di partecipazione e il tocco del colore corrispondente alla Scuola di appartenenza: arancio per i laureati della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, azzurro per i laureati della Scuola di Scienze Giuridiche ed Economico-Sociali, rosso per i laureati della Scuola di Medicina e di Chirurgia, viola per i laureati della Scuola Politecnica e verde per i laureati della Scuola delle Scienze di Base ed Applicate.
Il corteo ha preso il via dalla facoltà di Giurisprudenza, in via Maqueda, e ha attraversato le strade della città fino ad arrivare sulla scalinata esterna del Teatro Massimo, dove si è svolta la cerimonia conclusiva con tanto di lancio del tocco finale.
Presenti, oltre al rettore dell'Università Fabrizio Micari, anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il pro rettore vicario Fabio Mazzola, il direttore generale Antonio Romeo, il pro rettore alla Didattica Laura Auteri, il pro rettore alla Ricerca Girolamo Cirrincione, il pro rettore all’Internazionalizzazione Maria Florena, il pro rettore alle Politiche di Sviluppo dell’Ateneo Francesco Paolo La Mantia, i componenti del Consiglio di Amministrazione e Senato Accademico e i presidenti delle cinque Scuole di Ateneo.
"Vedervi così soddisfatti è motivo di gioia per tutti coloro che ogni giorno operano perché questa università sia migliore - ha detto il rettore Micari - Quello di oggi è un giorno di festa: celebriamo la nostro ateneo evidenziando quel senso di gruppo e di appartenenza che è il segreto stesso dell'università. L’università è il luogo del sapere ma è anche una comunità formata principalmente dai ragazzi che in essa si riconoscono".
"Quest'evento – ha proseguito Micari - assume maggiore importanza nell'anno in cui Palermo è capitale della cultura italiana, una città che ha fatto della cultura il suo segno caratterizzante e che, con il nostro lavoro, vuole anche per essere una città universitaria. L’Università di Palermo può crescere in una città in crescita; sotto questo profilo registriamo una crescita degli studenti Erasmus in entrata: è un risultato per l’università e per la città”.
"Inoltre – ha concluso - oggi posso preannunciare un altro dato rilevante. Stiamo completando le iscrizioni alle magistrali e, a dati ancora incompleti e quindi passibili di crescita, registriamo una crescita del 10 percento degli studenti che rimangono a Palermo dopo essersi formati nel percorso triennale, passando da un dato che era di 2050 al dato odierno che è di 2250. È il segno di un ateneo che riesce a convincere gli studenti del fatto che laurearsi a Palermo è la chiave per il successo nella vita e nella professione e che non un handicap per l’inserimento nel mondo del lavoro. I nostri dati occupazionali, anzi, sono paragonabili a quelli di altri e più blasonati atenei italiani".
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