PALERMO. Ai Danisinni l’arte diventa riscatto sociale.
Uno dei quartieri più antichi della città, per troppi anni rimasto abbandonato all’incuria e al degrado, cambia volto. Pennellate di colori sotterrano lo squallore dei muri e delle facciate delle abitazioni. Non più rifiuti ovunque e immobili fatiscenti ma murales e graffiti in un’esplosione di colori che regalano il sorriso a chi attraversa quelle vie.
Dare un’immagine diversa al quartiere. È questo l’obiettivo del progetto artistico partecipativo «Rambla Papireto», avviato già da un paio di anni, dall’Accademia di Belle Arti con la collaborazione delle associazioni «CaravanSerai», «Circ'All» e «Circ'Opificio» e il patrocinio del Comune.
L’idea nasce dagli insegnanti di scenografia dell’Accademia Valentina Console e Enzo Patti che nel 2015 hanno partecipato ad una bando pubblico. Il loro progetto non era arrivato tra i primi tre per poco ma, armati di buona volontà, hanno coinvolto giovani dell’Accademia e alcune associazioni e non hanno abbandonato il sogno di recuperare una parte importante della città, che rientra nel patrimonio arabo-normanno ma che da troppo tempo sembra essere stata dimenticata da tutti. E così, ottenuto un terreno di 10 mila metri quadrati, adiacente alla parrocchia dei Danisinni, hanno cercato di creare una Factory così come qualcuno prima di loro aveva realizzato a Favara.
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