PALERMO. È stata presentata questa mattina a Palazzo Reale di Palermo “Via Crucis la pasión de Cristo”, la mostra di Fernando Botero. Dopo aver fatto tappa a New York, Medellin, Lisbona e Panama, l’esposizione dell’artista colombiano (costituita da 27 dipinti ad olio e 17 disegni) sarà l’unica tappa italiana e verrà ospitata nelle Sale di Duca di Montalto di Palazzo Reale dal 21 marzo al 21 giugno 2015.
La mostra è promossa dall’Assemblea regionale siciliana, dalla Fondazione Federico II e dal Museo di Antioquia col patrocinio dell’Ambasciata Colombiana in Italia.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il Presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II Giovanni Ardizzone, l’Ambasciatore colombiano in Italia, Juan Sebastián Betancur, il Direttore del Museo di Antioquia Ana Piedad Jaramillo Restrepo e il Direttore generale della Fondazione Federico II, Francesco Forgione.
“Ospitare le opere del maestro Botero ed in particolare il ciclo legato al tema della Via Crucis – ha dichiarato il Presidente Ars Giovanni Ardizzone – rappresenta un importante momento per la crescita e la diffusione della cultura in Sicilia. La nostra Isola, da sempre crocevia di mondi e tradizioni apparentemente inconciliabili, è luogo millenario di sinergie culturali tra popoli e paesi mediterranei e adesso, nel caso della mostra di Botero, tra la Colombia e l’Italia. Fernando Botero rappresenta oggi una delle massime espressioni dell’arte contemporanea mondiale - ha concluso Ardizzone - le sue opere testimoniano una continua e profonda riflessione sul mondo, dove gli eventi hanno come fulcro narrativo l’uomo con le sue azioni, ridimensionando il ruolo del potere, spesso rappresentato come esempio di goffa quanto futile manifestazione dell’egoismo umano”.
La Via Crucis è un rito che propone una riflessione sul percorso doloroso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota. Durante la Settimana Santa i cristiani pregano di fronte a quattordici immagini, dette “stazioni” della passione di Cristo.
“Le opere di Botero raccolte per l’esposizione – ha detto il Direttore del Museo di Antioquia Ana Piedad Jaramillo Restrepo - rappresentano una svolta nella carriera dell’artista. Tra le caratteristiche principali della serie, il fruitore abituale dell’opera di Botero troverà la consueta maestria nell’elaborazione della composizione e dei colori, tuttavia ravvivata e resa più incisiva dal contrasto con l’asprezza che accompagna l’elaborazione del tema della sofferenza di Cristo. Compaiono ancora una volta i riferimenti a capolavori dell’arte universale e ad altre opere di Botero, insieme con personaggi antichi e moderni gli uni accanto agli altri e alla combinazione di scenari tratti dal passato e spazi contemporanei.
“Per noi – ha detto il Direttore generale della Fondazione Federico II Francesco Forgione - si tratta di una nuova tappa nel nostro percorso di sviluppo e crescita della promozione artistica e culturale da offrire alla Sicilia. Il Palazzo Reale, con la sua Cappella Palatina, da sempre rappresenta il luogo-simbolo dell’incontro e del dialogo tra popoli, identità e religioni diverse. Qui il Mediterraneo – che da sempre nella sua storia ha visto alternarsi momenti di pace e dialogo a sanguinosi conflitti - attraverso l’arte ci ha lasciato le tracce straordinarie dell’incontro e della contaminazione tra le sue storie e le sue culture. E oggi, sotto le nubi scure del terrorismo fondamentalista, del ritorno alle guerre di religione e di fronte al nuovo esodo biblico di chi giunge sulle nostre coste in fuga dalla paura e dalle violenze, tutti – laici e cattolici, credenti e non credenti - sentiamo il bisogno di un altro Dio”.
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