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«Frange antagoniste al corteo a Palermo, forzato il presidio»: il video diffuso dalla questura

Tensioni, scontri, tre poliziotti feriti nel giorno in cui Palermo ricordava la strage di Capaci e commemorava le vittime. In questo video diffuso in serata dalla questura, si vede il momento in cui «un gruppo di circa 100 manifestanti ha forzato il presidio di polizia». Tutto è avvenuto in piazza Alberico Gentili, all'altezza dell'incrocio tra via Libertà e via Duca della Verdura, dunque a circa 500 metri dall'Albero Falcone.

Nella nota la questura ricostruisce quel che è accaduto e spiega che «fra le diverse iniziative promosse si è registrata anche la presentazione di un preavviso per un corteo, promosso da svariate sigle, che ha registrato la presenza al proprio interno di gruppi riconducibili a frange antagoniste che, partendo dalla facoltà di Giurisprudenza in via Maqueda, sarebbe dovuto arrivare nei pressi dell’Albero Falcone. Considerata la potenziale interferenza che si sarebbe potuta ingenerare dalla concomitanza nel medesimo luogo delle iniziative promosse dalla Fondazione Falcone ed il citato corteo, in sede di comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica si è ritenuto inopportuno far giungere il corteo nei pressi dell’Albero Falcone».

Da qui la scelta di individuare come punto di arrivo del corteo piazza Alberico Gentili. Ma durante il confronto tra i manifestanti e le forze dell'ordine sono iniziati gli scontri. «È stato proprio durante questo dialogo, in cui si prospettava un ulteriore avvicinamento all’Albero Falcone qualora fossero stati spenti gli strumenti di amplificazione che avrebbero turbato la cerimonia promossa dalla Fondazione Falcone, che un gruppo di circa 100 manifestanti ha forzato il presidio di polizia, causando il ferimento di 1 funzionario della polizia di Stato ed altri 2 poliziotti che hanno riportato prognosi che vanno dai 10 ai 15 giorni. Successivamente il corteo è avanzato senza creare turbative e con gli strumenti di amplificazione spenti grazie all’impegno massimamente profuso dalle forze dell’ordine, nei pressi dell’Albero Falcone dove ha atteso le ore 17:58 per poi sciogliersi».

Polemiche dopo le tensioni al corteo

Ma c'è chi contesta la scelta di fermare il corteo non istituzionale - al quale partecipava, tra gli altri, la Cgil. «Ci hanno fermati e qualcuno ha cercato di forzare il blocco - spiega all’Agi Valentina Chinnici, parlamentare regionale del Pd - ma non c'è stata violenza. Siamo rimasti sorpresi dalla decisione, appresa dalla stampa, con cui il questore di Palermo ha voluto fermarci a piazza Croci. Lì c'erano le camionette e gli agenti in assetto antisommossa; poi la Digos ha mediato, e siamo stati fatti defluire a uno a uno, come un serpentone». «Era un corteo pacifico - sottolinea Chinnici - di società civile vera. Forse si pensava che il contenuto di alcuni manifesti avrebbe disturbato il corteo istituzionale».

Frank Ferlisi, segretario della federazione di Rifondazione Comunista Palermo, e Ramon La Torre segretario cittadino, commentano: «Il tentativo di tenere lontano un pezzo importante della città dalle fronde dell’albero Falcone è fallito. I cordoni delle forze dell’ordine sono stati attraversati da un fiume in piena variamente composto. Uomini, donne giovani e meno giovani, bambine e bambini, rappresentanze di forze sociali e associazioni, hanno potuto adagiarsi sulla melodia del silenzio fin sotto il ficus di via Notarbartolo per gridare subito dopo a voce alta e per diversi minuti "Fuori la mafia dallo Stato", quando alcune pattuglie delle forze dell’ordine avevano già abbassato lo scudo e scalzato il casco».

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