La cocaina veniva stoccata in Calabria e portata da corrieri in Sicilia. I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Dda, diretta dal procuratore Maurizio de Lucia, nei confronti di 21 persone. I reti ipotizzati, a vario titolo, sono associazione per delinquere, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini, condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo - Gico, hanno riguardato un gruppo criminale, con base operativa nel capoluogo siciliano, che sarebbe stato diretto da due fratelli palermitani, Giuseppe e Salvatore Fascella, figli di uno storico esponente del mandamento mafioso di Villagrazia/Santa Maria di Gesù.
Erano in affari con la 'ndrina di San Luca
Gli stessi sarebbero stati in affari da anni con una famiglia calabrese, coinvolta nella gestione del narcotraffico nella provincia di Reggio Calabria e legata da vincoli di parentela con esponenti di spicco della ‘ndrina di San Luca, che avrebbe garantito il sistematico approvvigionamento di grossi quantitativi di stupefacenti.
I corrieri trasportavano 10 chili di coca al mese
L’attività investigativa avrebbe, infatti, consentito di ricostruire accordi per la fornitura di almeno 10 chilogrammi di cocaina al mese, destinata al mercato palermitano, che avrebbe generato per l’organizzazione un giro d’affari illecito stimabile in circa dieci milioni di euro all’anno.
La droga sequestrata avrebbe fruttato 4 milioni
La sostanza stupefacente, stoccata in depositi dislocati in provincia di Reggio Calabria, veniva trasportata su gomma lungo la tratta Reggio Calabria-Messina-Palermo, abilmente occultata con diversi carichi di copertura o all’interno di sofisticati doppi fondi creati nelle autovetture dei corrieri, accessibili mediante aperture elettro-meccaniche.
Nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto 6 corrieri di droga, operanti anche nel pieno del periodo pandemico sfruttando le proprie attività lavorative, e 2 basisti che custodivano parte dello stupefacente a Palermo, con il sequestro di circa 50 chilogrammi di cocaina, che se immessa nel mercato avrebbe fruttato profitti illeciti per oltre 4 milioni di euro.
Sequestrati beni per un milioni
Le fiamme gialle palermitane hanno poi proceduto a valorizzare in chiave patrimoniale - secondo una procedura operativa attuata in tutti i settori di servizio volta a disarticolare in maniera radicale le organizzazioni criminali - gli elementi acquisiti nel corso delle indagini, attraverso l’esame, il confronto e l’incrocio di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso al Corpo, dalle quali emergeva l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità degli indagati e la capacità reddituale dichiarata, richiedendo l’applicazione di misure cautelari patrimoniali. Con il medesimo provvedimento, il Gip ha quindi disposto il sequestro preventivo di società, beni mobili e immobili riconducibili agli indagati per un valore complessivo pari a oltre un milione di euro.
Sei indagati percepivano il reddito di cittadinanza
Sei dei destinatari delle misure cautelari, infine, risultano percepire direttamente o tramite il proprio nucleo familiare il “reddito di cittadinanza”. In conformità alle disposizioni vigenti, tale circostanza sarà oggetto di comunicazione all’Inos al fine dell’immediata sospensione del beneficio.
I nomi degli arrestati
Gli arrestati nell’operazione antidroga sono: Giuseppe Barbaro, 43 anni di Platì (Rc); Pasquale Barbaro, 33 anni di Platì (Rc); Giuseppe Fascella, 51 anni di Palermo; Salvatore Fascella, 51 anni di Palermo; Veronica Cusimano, 43 anni di Palermo; Salvatore Orlando, 60 anni di Palermo; Denise Vincenza Bonanno, 33 anni di Palermo; Antonino Pilo, 32 anni di Palermo; Enzo Logioia, 53 anni, Castelnuovo Scrivia (Al); Rocco Pizzinga, 48 anni di Casignana (Rc); Francesco Reitano, 47 anni di Catania; Gaetano Capizzi, 53 anni di Palermo; Maria Rosa Cardinale, 45 anni di Palermo; Giuseppe Cusmano, 53 anni di Palermo; Mariella Di Majo, 47 anni di Mazara del Vallo; Maddalena Fascella, 57 anni di Palermo; Alessandro Genuardi, 44 anni di Palermo; Giovanni Mirabella, 43 anni di Catania; Mario Vito Orlando, 58 anni di Palermo; Gaspare Sanseverino, 50 anni di Villabate (Pa). Uno degli indagati non è stato rintracciato. Sono state sequestrate la ditta indoviduale Eurocaffè di Giuseppe Barbaro con sede a Platì (Rc); la dolciaria pasticceria e gelateria Marconi srls con sede a Platì (Rc) intestata a Pasquale e Giuseppe Barbaro; Sava Fruits srls con sede a Melicusso (Rc), 11 veicoli, 12 terreni nel comune di Bovalino (Rc) e un appartamento a Palermo.
I percettori del reddito di cittadinanza sono: Giuseppe Fascella, Salvatore Fascella, Veronica Cusimano, Giuseppe Cusimano, Mariella Di Majo, Maddalena Fascella.
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