«Vogliamo studiare no gelare», recita così un cartello tenuto da un bambino davanti alla scuola elementare Buttitta dell’istituto comprensivo Uditore - Setti Carraro di via Bernini a Palermo. Nelle aule mancano i riscaldamenti, si va in classe con guanti, sciarpe e cappelli.
Così, questa mattina un gruppo di genitori ha inscenato una protesta davanti all’istituto: «È vergognoso che nel 2023 non ci siano i riscaldamenti a scuola - dice in questo video un genitore, Alessandro Di Leo -. Lo scorso anno abbiamo ottemperato con piccole stufe acquistate da noi. Ma alcune di queste adesso sono guaste e la situazione è diventata insostenibile. Siamo al 31 gennaio e i nostri figli muoiono di freddo. È arrivato il momento di dire basta, il diritto allo studio e alla salute non è tutelato».
A protestare con i genitori anche Davide Grasso, consigliere della V circoscrizione: «È un problema che si ripropone e che abbiamo affrontato anche in Consiglio. Bisogna pensare a intervenire prima che arrivi il freddo, non adesso che siamo a fine gennaio». Sul caso la dirigente della scuola preferisce non rilasciare dichiarazioni.
La protesta nelle altre scuole
Ieri è scoppiato il caos anche negli istituti superiori Majorana e Marco Polo dove gli studenti hanno protestato bloccando le lezioni e convocando assemblee straordinarie. I casi di ipotermia nella scuola elementare Emanuela Loi e all’università sono stati la punta dell'iceberg di un problema che si trascina da anni e coinvolge molte strutture della città. In alcune scuole manca l’impianto, in altre è guasto, in altre ancora manca il gasolio.
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