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Ciottoli dipinti a mano, studenti palermitani ricordano le giovani vittime di mafia

Centonove ciottoli dipinti a mano per centonove giovani vite spezzate. Vito, Domenica, Vincenza, Emanuela, Angela, Madia. In ogni ciottolo il nome di una delle giovanissime vittime di mafia. A deporli, nell'aiuola del Mito e delle Favole del Giardino della Concordia, i centonove alunni delle scuole Borgese, Falcone e Florio di Palermo.

È il momento conclusivo del Progetto "Io amo il Giardino della Concordia - volevo vivere" promosso dall'Istituto Superiore per la Difesa delle Tradizioni "Roberto Trapani della Petina". Partita ad ottobre, l'iniziativa ha visto assegnare ad ogni studente una delle vittime innocenti. «Ogni ragazzo non si è limitato a studiare la storia del bambino che ha adottato – spiega Wanda Fabbri Trapani, presidente dell'Istituto Superiore per la Difesa delle Tradizioni - ma ha conosciuto più di una storia. Il progetto è iniziato con l'incontro con Graziella Accetta, la mamma del piccolo Claudio. I ragazzi hanno approfondito la vita e la fine drammatica di questi bambini, si sono commossi». Le ricerche hanno preso spunto dal libro “Al posto sbagliato” del giornalista e scrittore Bruno Palermo.

Alla consegna dei ciottoli presenti anche i genitori del piccolo Claudio Domino, ucciso il 7 ottobre del 1986, mentre giocava in una strada di San Lorenzo, Graziella Accetta e Ninni Domino. «Quando vado nelle scuole dico sempre ai ragazzi che li considero tutti figli miei – spiega Ninni – i giovani sono come quegli alberelli che crescono senza sapere ancora da che parte si piegheranno perché l'arbusto è ancora tenero. Qualsiasi ragazzo va instradato per potere poi fare la scelta giusta. Ho molta fiducia in questa generazione».

Nel video le interviste a Wanda Fabbri Trapani, presidente dell'Istituto Superiore per la Difesa delle Tradizioni; Gisella Micalizzi, docente di sostegno della scuola Falcone e Ninni Domino, papà del piccolo Claudio Domino.

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