Ottanta delegati di 20 Paesi a Palermo per firmare la Convenzione dei diritti nel Mediterraneo. Palestina, Libia, Turchia, Israele, Marocco, Iraq, Tunisia. E ancora: Libano, Spagna, Bosnia, Francia, Malta, Grecia. Rappresentanti di associazioni, enti locali, personalità della cultura e del terzo settore si sono ritrovati insieme, stamane, al Cinema De Seta dei Cantieri Culturali alla Zisa, per la firma del documento.
Ideato dall’associazione “Un’altra storia” fondata da Rita Borsellino, il progetto nasce con l'obiettivo di ridare centralità all’identità Mediterranea e fare del Mare Nostrum, uno spazio di umanità e di democrazia partecipata. Cinque le aree tematiche: acqua e alimentazione; saperi, conoscenze e istruzione; salute; pace; risorse, economia e lavoro. "Oggi è soltanto una tappa del percorso che ci siamo dati - afferma Emanuele Villa, presidente di 'Un'altra storia' - pensiamo di continuare a irrobustire la rete che si è creata tra le società civili dei paesi del Mediterraneo e le istituzioni locali".
Dopo la Carta di Palermo del 2015, che afferma il diritto alla libera mobilità delle persone, in un momento di grandi tensioni internazionali, la firma della Convenzione dei diritti del Mediterraneo si propone d'essere strumento per la costruzione di un Mediterraneo di Pace. Il progetto vede in prima fila il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e la Città metropolitana di Palermo. "È la prosecuzione di un percorso che contraddistingue a livello internazionale, ormai da anni, la nostra città - dice il primo cittadino -. Un ulteriore impegno per fare in modo che il Mediterraneo non sia più un mare di morte ma un continente che unisce i popoli. Credo sia questo il senso profondo di un documento condiviso da tantissimi paesi, associazioni e sindaci, uniti per raggiungere un unico obiettivo: costruire insieme un Mediterraneo di pace”.
Attorno all’idea si sono ritrovati poi altri sindaci di Sicilia e Sardegna, il "Forum italo tunisino" e l’Associazione internazionale "Agorà degli abitanti della terra”.
nel video le interviste ad Alfio Foti, coordinatore del progetto; Emanuele Villa, presidente dell'associazione "Un'altra storia"; Leoluca Orlando, sindaco di Palermo
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