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Palermo, parco Cassarà in stato di abbandono ma c'è uno spiraglio grazie al Geobonus

C'è un passo avanti che fa sperare nella riapertura del parco Cassarà a Palermo. Lo spiraglio è il Geobonus, misura introdotta nella legge di bilancio per il 2019 su proposta del senatore leghista Luca Briziarelli, vicepresidente della commissione bicamerale di inchiesta sugli eco-reati, per finanziare operazioni di recupero di beni pubblici, incluse le bonifiche ambientali e interventi di contenimento del dissesto idrogeologico.

In consiglio comunale, infatti, è stata approvata una mozione per la riqualificazione dell'area verde che impegna il sindaco e la Giunta a individuare progetti, dunque anche con le risorse messe a disposizione dallo Stato attraverso il Geobonus.

Il parco, intitolato al dirigente della Squadra mobile ucciso dalla mafia il 6 agosto 1985 insieme all'agente di scorta Roberto Antiochia, è chiuso al pubblico dall'aprile del 2014 a causa della presenza di amianto sotto la superficie. Il video di Marcella Chirchio mette in luce le precarie condizioni in cui versa: sporcizia, erba incolta, uno scenario triste per un parco che adesso invoca il suo Sos.

"Esprimiamo grande soddisfazione per l'approvazione all'unanimità da parte del consiglio comunale di Palermo della mozione presentata dalla Lega, condivisa e sostenuta, tra gli altri, dai gruppi consiliari di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Italia Viva, 5 Stelle", si legge in una nota di Luca Briziarelli, ideatore del Geobonus, dei parlamentari palermitani Giulia Bongiorno, Stanislao Di Piazza, Davide Faraone, Gabriella Giammanco, Caterina Licatini, Francesco Mollame, Francesco Scoma e Carolina Varchi.

"Siamo convinti - spiegano i parlamentari - che con i fondi del Geobonus, strumento previsto dalla legge di bilancio 185 del 2018 e presto operativo grazie al decreto attuativo che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale a breve, il parco, intitolato al commissario di polizia ucciso dalla mafia 37 anni fa, possa finalmente riaprire i cancelli all'intera comunità. Sarebbe un segnale istituzionale importantissimo dettato da un'esigenza sul piano ambientale, sanitario e sociale. E, allo stesso tempo, avrebbe un alto valore simbolico legato dal nome che porta e che va nell'ottica di un impegno forte e concreto per la lotta alla mafia.
Auspichiamo - concludono - che questo progetto possa davvero concretizzarsi e che sia un modello virtuoso da seguire sul piano nazionale".

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