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Covid a Palermo, meno ricoveri ma terapie intensive piene di non vaccinati

Minori accessi in ospedale per un calo nei contagi Covid, di contro aumentando gli anziani affetti da altre patologie e le terapie intensive sono piene di pazienti non vaccinati. È il quadro della situazione dipinto da Tiziana Maniscalchi, primario del Pronto soccorso dell'ospedale Cervello di Palermo.

"Tuttora - dice il medico - arrivano al pronto soccorso del Cervello tantissimi anziani di 80 anni e di 90 anni non vaccinati. Sarebbe importante capire se sia stata una scelta dei pazienti, e mi sembra difficile, o delle famiglie o se si tratti di una mancata sorveglianza da parte del territorio. Bisognerebbe rivedere questa situazione e cercare di capire cosa fare per fare vaccinare i deboli. Troppi gli anziani che arrivano da noi non vaccinati e questi purtroppo non hanno spesso una prognosi favorevole".

Al momento i 260 posti in terapia intensiva del Cervello sono pieni e per due terzi si tratta di pazienti non vaccinati. "Per quanto riguarda gli accessi notiamo un leggero calo e questo ci fa ben sperare - aggiunge - Però aumentano i pazienti che sono affetti da altre patologie ,soprattutto i fragili e gli anziani. Non riusciamo a dimettere con facilità questi pazienti perché ci dicono che vivono a casa da soli e non riescono a badare a se stessi. Ci troviamo davanti a problemi sociali che dobbiamo fronteggiare. Servirebbero più posti nelle Rsa, a bassa intensità di cura. Un tema che verrà affrontato nei prossimi giorni".

immagini di Marcella Chirchio

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