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Sperone di Palermo: baby pusher, spaccio in cameretta e davanti alla scuola

La droga veniva venduta ovunque. Non c'era angolo dello Sperone rimasto indenne. È uno dei particolari che emerge dall'operazione Nemesi: 57 arresti portati a termine dai carabinieri di San Lorenzo a Palermo.

Il luogo in cui gli spacciatori incontravano i consumatori potevano essere gli inospitali meandri dei palazzoni del quartiere, le viuzze fra una casa e l’altra, ma anche le abitazioni e, addirittura, le camerette dei figli piccoli dove in alcuni casi gli stupefacenti venivano stoccati, lavorati e infine venduti.

Una attività che andava avanti anche vicino alla scuola del quartiere e ceduta a decine di tossici che arrivavano anche da altre province siciliane. Veniva spacciata ogni tipo di droga dalla cocaina al crack, dall'hashish alla marijuana.

A disposizione dell'organizzazione magazzini e interi appartamenti dove avvenivano anche i summit per decidere le strategie, spartirsi i guadagni o rifornire i pusher impegnati nelle piazze. Luoghi che venivano utilizzati anche per lo stoccaggio di marijuana e hashish e come laboratori per “cucinare” e “basare” la cocaina per la produzione del crack. Parte dei profitti erano utilizzati anche per il sostentamento delle famiglie dei detenuti e il pagamento delle spese legali.

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