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La "guerra" della ricreazione al Garibaldi di Palermo: gli studenti scioperano

“Docenti, genitori e studenti uniti per la nostra salute”. “Senza mascherina durante la ricreazione all’interno?”.

Sono questi alcuni degli slogan affissi ai cancelli del liceo classico Garibaldi di Palermo, dove gli alunni stanno scioperando affinché la pausa didattica si svolga all’esterno della scuola. Ci sarebbe l’appoggio non solo di gran parte dei genitori, ma anche della quasi totalità degli insegnanti. Questi avrebbero votato tutti a favore, durante l’ultimo consiglio d’istituto, della richiesta dei ragazzi. Proposta però poi mai messa in atto dalla dirigenza. E così segue la protesta.

“La disposizione della preside di farci consumare la ricreazione al chiuso, abbassando le mascherine e con tanto di assembramenti nelle aule, non tutela la salute degli studenti e dei docenti”, dice il rappresentante d’istituto Giuliano Pezzimenti.

Oltre al rischio che si propaghi il virus, secondo lo studente si potrebbe, con queste regole, realmente attentare alla salute di alcuni frequentanti dell’istituto. “Tra di loro ci sono anche persone che non possono vaccinarsi, e quindi a rischio”, conferma. “Proponiamo di fare una ricreazione scaglionata all’esterno”. Fuori dai cancelli della scuola, cioè. Perché anche se la sede centrale possiede un cortile recintato, questo non viene utilizzato per la pausa didattica.

La succursale del liceo non è provvista degli stessi spazi esterni, e non si può fare disparità tra gli alunni.

“La situazione in succursale è parecchio critica”, testimonia Ludovico Polito, studente presso la sede distaccata del liceo. “Durante la ricreazione ci sono assembramenti continui: nei bagni, nei corridoi, davanti le macchinette e nelle classi pollaio”.

Sono determinati a ottenere ciò che chiedono, dunque: “Non staremo zitti mentre la preside ci sottopone a una situazione rischiosa per la nostra salute”.

Intanto dalla dirigenza parlano le collaboratrici della preside, Giusi Ferraro e Domenica Città. Sono tutti d’accordo che la richiesta dei ragazzi sia giusta, e stanno lavorando affinché si possa realizzare. “Il limite è la succursale”, ribadiscono le collaboratrici. “Non ci consente di avere degli spazi adeguati per una pausa ricreativa all’esterno in sicurezza, e non si può fare disparità. Stiamo valutando quali soluzioni praticare”.

Sul tavolo c’è la proposta di rendere pedonale la strada, anche solo per il tempo della ricreazione, su cui si affaccia la succursale. O di appoggiarsi a uno spazio esterno nei pressi dell’edificio: un parcheggio o un piccolo giardino. “Soluzioni che richiedono tempo - puntualizzano le collaboratrici - ma l’attenzione c’è. Stiamo cercando di sollecitare il Comune, e nei prossimi giorni il consiglio d’istituto si riunirà nuovamente per valutare le proposte che vorremmo mettere in campo. La richiesta dei ragazzi è giusta, ma deve essere attuata rispettando il quadro normativo vigente e garantendo tutela e responsabilità a tutti”.

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