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Barbecue, tende e musica: nella notte di ferragosto ignorati i divieti sul litorale di Palermo

Caos, affollamenti, gente assembrata sotto le tende vietate, gazebo improvvisati, vere e proprie tendopoli a Vergine Maria (dove sarebbe pure vietato fare il bagno) come all’Arenella.

Il litorale di Palermo come un ferragosto qualsiasi. Infranti tutti i divieti e le ordinanze anti-Covid firmate nei giorni scorsi dal sindaco Leoluca Orlando.

Il caos, insomma. Stesse scene vissute a Romagnolo e di sera è l’anarchia più totale, tra falò liberi anche se proibiti e grigliate senza regole. Come se nulla fosse, anche il bagno a mezzanotte e le tende dove provare a dormire fino all’alba. Come se nulla fosse, come se il Covid fosse stato sconfitto e non ci fosse la Sicilia quasi in zona gialla, in testa alla poco piacevole classifica dei contagi quotidiani e in coda a quella delle vaccinazioni generali.

A nulla hanno potuto le restrizioni, dopo quasi due anni di stop a feste e folle, molti palermitani non sono riusciti a rinunciare al tradizionale divertimento di Ferragosto. Spiaggia piena dunque a Vergine Maria, dove oltre alle tradizionali tende sono stati allestiti parecchi barbecue, anche in mezzo agli scogli e nell’arenile.

Analoga la situazione circa un paio di chilometri prima, cioè nella spiaggia dell’Arenella, dove oltre alle numerose tende e gazebo c’erano postazioni per la vendita di bibite alcoliche (vietate). Oltre alla zona munita di casse di amplificazione e microfoni per ballare e cantare al karaoke. E nelle ore serali, dopo il caos pomeridiano, gli assembramenti sono aumentati a dismisura. Ancora una volta il cronista non ha visto controlli.

Ma in piena crisi economica da Covid, serate come quella di Ferragosto sono state intese come un’opportunità per realizzare un discreto incasso: «Noi - declama un venditore ambulante dell’Arenella - dobbiamo portare il pane a casa. È da due anni che con queste restrizioni siamo fermi. Ho avuto 14 infarti e ho il diabete. A casa siamo in 8 e vado avanti grazie alla pensione di invalidità. Se non ci fossero questi eventi, le manifestazioni rionali e patronali, sarei ridotto sul lastrico e la mia famiglia vivrebbe in condizioni di estrema povertà. Che alternativa ho, dovrei forse andare a rubare? Il sindaco non dovrebbe vietare solo serate come questa ma anche tutti gli eventi culturali e le manifestazioni che hanno caratterizzato l’estate palermitana fino ad ora. Forse questa serata è più pericolosa di quella che, non solo qui, ma in tutta Italia, abbiamo vissuto dopo la vittoria agli Europei, l’11 luglio?».

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