Anche Capaci avrà il suo primo oratorio, grazie ad un maxi progetto che prenderà vita a breve. Già oggi, sabato 24 luglio, si sono svolti i primi lavori di pulizia dell'area, portati avanti dalla comunità della parrocchia Sant’Erasmo Vescovo e Martire e non solo.
Le persone che hanno preso parte all’iniziativa dedicata ad un primo sgombero dei rifiuti della superficie in cui nascerà la struttura non sono solo volontari della chiesa ma hanno collaborato anche altre associazioni del territorio. Hanno partecipato: l’associazione Liberambiente, la quale si occupa della differenziazione dei rifiuti, attiva nel territorio del comune dal 2019; presenti anche l’associazione dei carabinieri in congedo di Capaci e infine presenti sono anche il gruppo degli scout Agesci 2.
“Il nuovo complesso parrocchiale della chiesa madre costituisce un importante investimento sia per la comunità ecclesiale della parrocchia – dice il parroco Pietro Macaluso -, sia per la comunità civile di tutta Capaci. Il territorio della cittadina, infatti, è completamente sprovvisto di strutture che permettano lo svolgimento di attività culturali ed aggregative”.
Dunque, dall’idea dell’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, e dell’arciprete di Capaci, don Pietro Macaluso, la struttura che sarà realizzata si caratterizzerà per tutti quegli elementi che, non solo permetteranno di svolgere le attività pastorali e formative della comunità ecclesiale, ma potrà anche ospitare le varie attività culturali che, attraverso l’operato di diverse associazioni del territorio, oggi si svolgono in spazi spesso non adatti.
A illustrare una prima ideazione concernente l'area è don Macaluso: “Il centro parrocchiale avrà un grande salone polifunzionale e una serie di aule e spazi per attività convegnistiche, musicali e teatrali. Inoltre, un grande spazio esterno che permetterà, oltre alle attività oratoriali della parrocchia - spazi di cui è attualmente priva - anche attività aggregative e culturali all’aperto per una cittadina, Capaci, in cui l’estate costituisce sempre un periodo di serrate iniziative. Quindi, non soltanto qualcosa per la Chiesa, ma qualcosa della Chiesa per tutta la comunità”.
L'area, che si trova in via del Carabiniere, destinata ad accogliere questo maxi progetto è di circa 5.000 metri quadrati e ovviamente sono importanti gli investimenti che occorrono. Quest'ultimi arrivano perlopiù da privati: “Dal punto di vista economico, esso sarà completato senza gravare su denaro pubblico. La realizzazione, infatti, sarà un lavoro privato (la committenza è la Parrocchia Sant’Erasmo Vescovo e Martire) finanziato con fondi privati: in parte della comunità parrocchiale e, probabilmente, anche con i Fondi dell’8x1000 della Chiesa Italiana – continua il parroco -. L’impresa non sarà semplice, ma un passo alla volta e con la collaborazione di tanti, non sarà impossibile. La cooperazione è determinante sin dall’inizio. Così come è prassi per i Progetti della Chiesa Italiana, la progettazione muove da un documento preliminare (DPP) redatto a partire da una riflessione partecipata. I progettisti e la committenza interagiranno con la comunità parrocchiale, in prima battuta, e con il mondo culturale per recepire le istanze sulla struttura stessa. Il complesso sarà forgiato dalle idee e dalle esigenze della comunità stessa che lo utilizza e, soprattutto, che lo consegnerà alle future generazioni”, conclude don Pietro Macaluso.
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