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"Fateci riaprire": a Palermo il flash mob del settore scommesse, in piazza come fantasmi

Tornano in piazza le lavoratrici e i lavoratori del settore gioco legale delle sale bingo, sale scommesse e gaming halls di Palermo e Trapani per lanciare un appello alle istituzioni affinchè si ricordino che sono migliaia gli addetti da troppo tempo fermi a causa dello stop al settore gioco legale.
“Fateci riaprire”, questo il messaggio del flash mob che si è svolto questa mattina a Palermo in piazza Politeama, con il sostegno della Fisascat Cisl Palermo Trapani.
“Le attività del gioco legale contano, ad oggi, 301 giorni di chiusura. Questo dato per le lavoratrici e lavoratori del settore si traduce, sempre ad oggi, in 301 giorni di cassa integrazione. I lavoratori e loro famiglie sono allo stremo”, commenta Mimma Calabrò, segretario generale del sindacato.

“Nonostante, infatti, la sottoscrizione dei protocolli sanitari che assicurano le aperture delle sale del gioco legale in piena sicurezza sia per i lavoratori che per i fruitori – continua la sindacalista - nel cronoprogramma delle graduali riaperture previste dal Governo, non è stata ancora calendarizzata alcuna data possibile di riavvio delle attività. Da un lato il gioco legale fermo. Dall’altro il gioco illegale che in questi lunghi 7 mesi di inattività ha trovato terreno fertile per incrementare il malaffare, alimentando anche un sistema di gioco occulto fuori dalle sale da gioco”.

“Siamo chiusi da oltre 7 mesi perché hanno definito il nostro lavoro non essenziale – dichiara Roberta Messina lavoratrice del Kursaal Bingo SO.LE. – ma chi decide cosa è essenziale e cosa non lo è? Per noi e per le nostre famiglie questo lavoro è essenziale”.

Posizionati su una cartella del bingo, simbolicamente riprodotta per l’occasione, una rappresentanza di lavoratori del settore gioco legale, in veste di fantasmi, provocati dallo spettro del gioco illegale. “Scelte non lasciate al caso – spiega Mimma Calabrò – da un lato le lavoratrici e i lavoratori che agli occhi delle istituzioni si sentono come dei veri e propri fantasmi, dall’altro la provocazione dello spettro del gioco illegale che comunque prolifera. Anche per questo urge una programmazione certa della riapertura del settore che risulta essere tra i maggiormente segnati dalla crisi provocata dall’emergenza pandemica. Che arrivi chiaro e forte, dunque, il messaggio delle lavoratrici e lavoratori. Ci si ricordi – conclude la sindacalista – che per migliaia di addetti, questo lavoro non è un gioco”.

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