Mancano ancora un paio di giorni, gli ultimi ritocchi, per il completamento del murales che ritrae il giudice Giovanni Falcone che “con un’espressione sospesa, ironica e malinconica”, per usare le parole dell’artista Andrea Buglisi, veglia sulla città.
L’opera si inserisce nel progetto più ampio di Spazi Capaci, ideato dal curatore Alessandro De Lisi, che vedrà altre opere di arte contemporanea riappropriarsi di spazi simbolo della lotta alla criminalità organizzata a Palermo. “Abbiamo immaginato altri quattro punti cardinali di questo nuovo continente dell’arte contemporanea - afferma De Lisi - nel cortile dell’aula Bunker, all’albero Falcone, a Brancaccio e in piazza Anita Garibaldi. Ma con la Fondazione Falcone stiamo lavorando ad un progetto più ampio a livello nazionale con la collaborazione del Colosseo di Roma e le altre città martiri della strategia mafiosa”.
Una grande responsabilità ritrarre i personaggi simbolo della lotta alla mafia, Falcone e Borsellino, che saranno a a pochi metri l’uno dall’altro in un dittico dallo stile contemporaneo. “È stato molto interessante realizzare quest’opera - dice Andrea Buglisi - soprattutto per il luogo in cui si trova, sopra l’Aula Bunker del carcere Ucciardone. Lo sguardo verde del giudice ricorda la brutalità del vetro blindato dello stesso carcere ,e con toni simili verrà poi realizzato Paolo Borsellino”. Il tutto con un plauso stilistico al cinema italiano di genere degli anni ‘70.
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