È il brigadiere dei carabinieri di Palermo diventato virale sul web: l’uomo in divisa, libero dal servizio, che ha arrestato un rapinatore in corso Calatafimi lo scorso 8 aprile. Quel giorno, come si vede dalle immagini del sistema di videosorveglianza, due uomini si introducono a volto coperto in un sumeprmercato Conad, sotto gli occhi increduli di qualche astante, mentre altre due persone a bordo di scooter violano il rosso del semaforo per fermarsi di fronte al supermercato.
“Stavo tornando a casa dopo il mio turno di servizio - racconta il brigadiere ai microfoni di Gds.it - all’altezza di via Cuba però ho subito notato due persone che destavano sospetti: erano i conducenti di due motocicli, fermi parallelamente, che non dialogavano tra loro, voltandosi invece ripetutamente verso l’entrata del supermercato. Lì ho capito che c’era qualcosa che non andava”.
La certezza però arriva quando uno dei due rapinatori esce dal supermercato, per rientrarvi subito dopo. Il militare, così, parcheggia l’auto, si arma e intima l’alt proprio mentre i 4 fuggono via. “Lui ha tentato di salire a bordo di un motociclo - continua, riferendosi a Francesco Mazzeo, 22 anni - ma afferrandolo sono poi riuscito a bloccarlo”.
Segue l’ammanettamento, mentre il bottino di quasi 3000 euro esce dalla giacca del rapinatore con un grande sbuffo, e solo in seguito il carabiniere può raggiungere telefonicamente i colleghi.
Un episodio di qualche secondo, quindi, che ha comunque richiesto grande sangue freddo all’uomo in divisa che si era già distinto a Palermo, e in altre città in cui ha prestato servizio, proprio per aver concluso positivamente analoghe operazioni.
“La prima cosa necessaria da pensare in questi momenti - dice - è la propria incolumità e quella delle persone che stanno intorno. Noi carabinieri siamo tenuti, comunque, a fare questo tipo di manovre, ho agito d’istinto, seguendo quello che credevo fosse giusto fare”.
Intanto l’episodio ha fatto il giro del web: “Forse è perché l’intera scena è stata ripresa e condivisa sui social network suscitando la curiosità dei cittadini”, motiva il brigadiere, che alla fine della giornata è tornato a casa.
“Mi sono seduto sul divano, ho parlato con la mia famiglia - racconta - nel tentativo di metabolizzare quello che era successo”. Pur con un lungo periodo alla Radiomobile di Palermo alle spalle, d’altronde, non ci si abitua al senso di pericolo e all'adrenalina che episodi come questo possono trasmettere. “La paura - precisa il carabiniere - è utile per non prendere nessun evento sottogamba, e l’esperienza permette di valutare la situazione, di adottare tutte le procedure operative senza far male alla persona fermata”.
Questa si trova adesso in attesa dell’udienza di convalida da parte del gip, mentre i carabinieri sono già sulle tracce degli altri 3 complici. Una violenta rapina, quindi, quasi messa a segno, sventata dal brigadiere palermitano che oggi riceve complimenti da colleghi e ufficiali di tutta Italia.
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