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Mafia a Palermo: confisca da 100 milioni a Gaspare Finocchio, costruttore vicino ai Graviano

Beni per un valore di oltre cento milioni sono stati confiscati a Gaspare Finocchio, 89enne. La misura è stata emessa dal tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Dda, dopo la sentenza della Corte di Cassazione.

Finocchio è stato condannato dalla Corte di Appello di Palermo a 7 anni e 3 mesi. Lo stesso era stato arrestato il 14 novembre del 2003 con il figlio Giuseppe e i fratelli Diego e Pietro Rinella, ritenuti i soggetti di vertice della famiglia mafiosa di Trabia.

Dalle indagini è emersa la sua partecipazione a cosa nostra, "in particolare - fa sapere la guardia di finanza - con riferimento al suo ruolo di imprenditore legato alla famiglia mafiosa di Trabia, in favore della quale avrebbe, secondo le evidenze giudiziarie e plurime dichiarazioni di collaboratori di giustizia, subordinato la sua attività di costruttore, facendosi volutamente artefice di operazioni di reinvestimento dei proventi dell’attività illecita di tale compagine criminale".

Lo stesso Antonino Giuffrè nelle sue dichiarazioni disse: "La costa da Buonfornello a Campofelice è stata terra di conquista e di scempio" per la mafia che in quegli anni investiva nella provincia e proprio in queste circostanze Gaspare Finocchio aveva accettato l’intestazione fittizia di alcuni dei beni della famiglia Rinella.

Altri collaboratori di giustizia, tra cui Salvatore Contorno, Tullio Cannella, Giovanni Brusca e Giovanni Drago, hanno poi nel tempo affermato che Finocchio era socio in affari o comunque un imprenditore “vicino” ad altri esponenti mafiosi di cosa nostra palermitana, tra cui i Graviano.

Dagli accertamenti finanziari è emersa una sproporzione, che negli anni '90 ammontava a quasi 6 miliardi di vecchie lire, tra l’ingente valore dei  beni e degli investimenti effettuati nel tempo ed i redditi dichiarati da Gaspare Finocchio e da alcuni uomini suoi prestanome.

Il Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso dal maggio 2004, diversi provvedimenti di sequestro del patrimonio immobiliare della famiglia Finocchio. Colpite anche diverse società con il relativo complesso dei beni aziendali e disponibilità finanziarie.

Dopo la pronuncia della Corte di Cassazione, sono stati confiscati: 6 imprese; 377 immobili (tra terreni, ville, abitazioni, box, magazzini e terreni edificabili e non), tra i quali spiccano i complessi realizzati nel quartiere Brancaccio di Palermo e i villini di “Torre Roccella” a Campofelice di Roccella; 17 rapporti finanziari.

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