
Telefonini e droga arrivavano dentro al carcere Ucciardone a Palermo anche attraverso lanci di sacchetti che riuscivano a superare le mura di cinta del vecchio carcere borbonico. Lo hanno scoperto gli agenti della polizia penitenziaria grazie alle intercettazioni nel corso dell’operazione "Mobile phones in cell", che ha portato all’arresto di cinque persone tra cui un agente della polizia penitenziaria.
Le immagini dei sistemi di videosorveglianza hanno permesso di immortalare diversi "lanci" commissionati dai detenuti comunicando telefonicamente con l’esterno. Dentro al carcere c'era un vero e proprio commercio di miniphone e Sim card, con tanto di "tariffari".
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