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Palermo, desolazione in via Roma: "È triste vedere le attività chiudere"

Via Roma desolata: un’attività commerciale che ancora sopravvive ogni due, tre locali chiusi, spenti e abbandonati, e oggi infatti Confcommercio lancia l’allarme, l’antico asse viario non è che cimitero di negozi falliti. “È chiaro che via Roma è in una situazione di coma profondo per quanto riguarda il commercio”, commenta Francesco, commerciante, “la pandemia e la scelta dell’amministrazione comunale di riattivare la Ztl ha sicuramente peggiorato le cose. In via Roma non ci sono piste ciclabili; la strada invece è costellata di cantieri, che vengono lasciati a morire insieme alle attività commerciali. È un vero peccato, a Palermo è mancata una buona progettualità”.

“Perfino le banche cambiano sede”, dice poi Francesco a telecamere spente, indicando l’angolo tra via Roma e via Cavour dove tempo fa c’era una grande filiale di Intesa San Paolo. Perfino i locali particolarmente appetibili per un commerciante, come quelli angolari e vetrati, rimangono sfitti per tanto tempo, o non ospitano per più di due anni la stessa attività.

“Vorrei sapere dov’erano quando qualcuno riorganizzava la città”, commenta poi Stella, “è da tanto tempo che è così ed è uno scandalo che non fa impressione all’amministrazione”. Anche Kevin, commerciante, racconta le proprie difficoltà, aggravate dal lockdown e dalle restrizioni: “Abbiamo avuto tante difficoltà per ripartire dopo la chiusura per l’allarme pandemico. Cerchiamo di sopravvivere. Non c’è una vera e propria attività che può farcela o no: per esempio prima della pandemia accadeva che all’interno di un locale potevano andarci 20, 30 persone. Oggi, con le nuove misure, può accedere molta meno gente. Si capisce che non c’è un vero e proprio guadagno che consente di coprire le spese che noi commercianti abbiamo”.

“La prima cosa che mi viene in mente è tristezza”, dice Viviana, che è abituata a passeggiare in città e in particolare in via Roma, “chi conosce Palermo da molti anni sa che è veramente triste vedere come le attività vadano piano piano chiudendo. Mi auguro che ci sarà una trasformazione: un piano regolatore migliore, una nuova struttura politica in grado di aiutare questa città”, conclude.

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