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Quarantuno anni fa la mafia uccise Terranova e Mancuso, il ricordo a Palermo

Siamo qua per ricordare un magistrato e un poliziotto dopo 41 anni, in una città che è completamente cambiata”, dichiara il Sindaco Leoluca Orlando, “ricordo qual era il clima di questa città 41 anni fa, quando l’amministrazione comunale decise di collocare una lapide, che fu posta tra mille difficoltà e opposizioni. Oggi è bello vedere partecipare tutti i pezzi dello stato alla commemorazione, ma anche i ragazzi di questa scuola, che abbiamo costruito per dare un segno di vita”.

Quarantuno anni fa l’uccisione del giudice Cesare Terranova e del maresciallo preposto alla sua scorta oltre che suo stretto collaboratore, Lenin Mancuso. Il 25 settembre del 1979, il magistrato ed il poliziotto furono uccisi da un commando armato che li sorprese in via Edmondo De Amicis  mentre viaggiavano a bordo di una Fiat 131.

È cambiata molta coscienza civile”, dice poi Carmine Mancuso, “molte persone hanno preso atto che è impossibile convivere con la mafia, che bisogna lottarla. Il fatto stesso che i cittadini combattano la mafia con impegno, dicendo no al malaffare, significa che la mafia ha ancora poca vita”.

“Quest’anno è il 41 esimo anniversario e abbiamo avuto una nuova entrata”, racconta poi Geraldina Piazza, figlia di una sorella di Giovanna Terranova, “Vincenzo Terranova, magistrato anche lui, ha deciso di farsi trasferire a Palermo e in rappresentanza della famiglia, quest’anno, i fiori alla lapide li ha portati lui. Per noi è stata una cosa molto bella”, conclude.

 

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