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La morte di Willy Monteiro, una preghiera a Palermo

Una preghiera per Willy Monteiro ieri nel piazzale dell’archivio storico a Palermo, tante persone, nonostante la pioggia, e un microfono aperto per chi desiderava condividere una riflessione.
“La città di Palermo con la Consulta delle Culture è qui per esprimere vicinanza ai familiari di Willy, ma anche per ricordare che nel nostro Paese la disumanità ha il volto umano”, dichiara il sindaco Leoluca Orlando. “Questo ci interroga rispetto ai nostri comportamenti, a quante volte noi alimentiamo una cultura dell’odio, una cultura fascista, una cultura razzista. Dobbiamo tenere a mente che chi ha ucciso Willy era un essere umano, che ha avuto segnali, stimoli sicuramente inaccettabili”.

“Siamo qui per dire che siamo contro ogni forma di violenza - afferma poi Outtara Ibrahima Kobena, presidente della Consulta delle Culture . Promuoviamo un dialogo interculturale, promuoviamo una società piena di umanità, in cui la convivenza pacifica sia proprio un valore”.

È infine Nadine Abdia, rappresentante della Comunità tunisina al Comune di Palermo, a commentare il gesto degli assassini di Willy, per alcuni sul web non connotato di razzismo: “La morte di Willy non può essere addebitata a dei ragazzi che sono semplicemente dei delinquenti. A dimostrazione il commento dei familiari subito dopo: era solo un immigrato. Questo parla di una famiglia razzista, di ragazzi che sono cresciuti purtroppo in un ambiente pieno d’odio, parla di quell’Italia malata che dobbiamo tutti combattere”, conclude.

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