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Coronavirus, il direttore di Villa Maria Eleonora: nella struttura 13 positivi, attesa per 200 tamponi

Sono attualmente 13 i pazienti positivi del coronavirus all'interno della clinica Villa Maria Eleonora a Palermo. Non dunque 18 come comunicato in un primo momento.

Sono infatti arrivati oggi i referti dei primi ottanta tamponi effettuati nei giorni scorsi e di questi sono stati riscontrati positivi appunto 13 pazienti attualmente in struttura più quella già trasferita al Covid in Partinico. A dirlo è l'azienda stessa, che parla anche di una errata comunicazione iniziale con l'Asp. Positiva anche l'infermiera che era stata sottoposta ad isolamento domiciliare.

La struttura è ancora in quarantena con il personale sanitario, sottoposto a tamponi, che non può entrare e uscire fino all'esito ufficiale dei test. All'interno della clinica al momento si trovano 27 persone fra medici e operatori e una cinquantina di pazienti. Di certo si sa che i tamponi effettuati, almeno fino ad ora, sarebbero più di 200.

"Allo stato attuale ci sono 13 pazienti positivi su un totale di 54 ricoverati e sono già stati posti in isolamento - dice Aldo Panci, direttore Sanitario di Maria Eleonora Hospital -. Abbiamo fatto più di 200 tamponi, anche a quelli già dimessi. Abbiamo proseguito solo l'attività per interventi salvavita e le visite erano già state sospese il 19 marzo. Era già attivo un rigido triage all'ingresso. La strategia sarà stabilità d'intesa con le autorità".

“Villa Eleonora purtroppo non è pronta a fronteggiare il coronavirus, non è un Covid hospital e non può più ospitare pazienti che andrebbero spostati all’esito del tampone non essendo casi gravi. Purtroppo sarebbe stato meglio effettuare tutti i tamponi prima sul personale sanitario piuttosto che una parte sugli amministrativi, facendo perdere tempo al risultato per chi è in trincea. Tra l'altro i dipendenti si trovano in servizio da più di 48 ore e sono stremati e neanche stasera avranno il cambio arrivando forse domani a 72 ore trascorse in clinica. Stiamo rischiando di creare un focolaio vero, i dipendenti continuano a stare in una clinica privata con pochi addetti alle pulizie, a stretto contatto con pazienti infetti, senza dispositivi di sicurezza e percorsi e ambienti idonei a fronteggiare la malattia, senza formazione adatta. Così inevitabilmente i dipendenti rischiano di contrarre il virus, e lo stesso potrebbe accadere al personale che subentrerà, i quali sono fortemente preoccupati e vedremo che accadrà. Invitiamo l’assessore a intervenire per risolvere in tempi strettissimi la situazione spostando i pazienti in strutture idonee, visto che tra l'altro non necessitano di terapia intensiva, e provvedere subito alla sanificazione. Ci chiediamo dove sia e cosa stia facendo il comitato scientifico in questo momento così drammatico”. Lo afferma Enzo Munafò, segretario provinciale della Fials-Palermo.

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