Monte Pellegrino rifiorisce dopo l'incendio che lo devastò nel 2016. O questo si spera. Un'iniziativa del Comune di Palermo realizzata in collaborazione con le associazioni “Legambiente Palermo”, “Natura da Salvare”, "Green Peace", "Friday for Future", i Rangers d’Italia Sezione Sicilia, gli operai volontari del comune di Palermo e tanti cittadini che hanno a cuore il futuro della riserva naturale.
Centinaia di piante autoctone, fornite dall'amministrazione comunale, questa mattina a partire dalle 9 sono state messe a dimora con un atto dimostrativo per puntare i riflettori sul piano di Gestione Forestale, di cui è incaricata l’Università di Palermo, e richiedere la realizzazione di un piano di ripristino dopo l'incendio che circa quattro anni fa devastò, su 780 ettari, ben 494 ettari pari al 63,3% dell'area boscata.
"Questo di oggi è un modo - dice Vanessa Rosano, presidente Legambiente Palermo - per mostrare quanto la cittadinanza sia attenta alle sorti della riserva naturale e far vedere quanto sia prioritario che il processo venga sbloccato per dare l'opportunità a chi la gestisce di accedere ai fondi europei per mettere in atto i lavori di ripristino".
"Abbiamo ripulito quest'area per dare ai cittadini la possibilità di partecipare ad un'iniziativa lodevole e per dare un segnale di rinascita. Insieme ai ranger - spiega Sergio Calò, coordinatore dell'Area Verde e Vivibilità Urbana del Comune di Palermo - abbiamo avviato un processo di pulizia degli alberi morti per permettere l'accesso ai luoghi più importati della montagna".
"Con il Comune abbiamo scelto per l'iniziativa l'area liberata dalla biomassa secca - sottolinea Giovanni Provenzano, direttore della riserva naturale di Monte Pellegrino -. Il nostro compito, oggi, è quello di richiamare l'attenzione sulla redazione del piano di Gestione forestale per cui da due anni esiste un protocollo di intesa fra il Comune e l'Università ma deve essere ancora definito in alcune delle sue parti".
Video di Marcella Chirchio.
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