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Morto travolto dal fango a Corleone, auditorium intitolato al pediatra Liotta

Il suo nome, il suo sorriso, la sua testimonianza cristiana continueranno a vivere nella parrocchia che per tanti anni ha frequentato con assiduità. Intitolato al pediatra Giuseppe Liotta, scomparso un anno fa, l’auditorium del complesso parrocchiale San Vincenzo de’ Paoli a San Lorenzo a Palermo.

La cerimonia ieri, subito dopo la celebrazione presieduta dal monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, per consacrare il nuovo altare di marmo, realizzato in occasione dei cinquant’anni della comunità parrocchiale.

Un momento di commemorazione molto intenso, voluto dal parroco padre Calogero Di Fiore e da tutta la comunità, per ricordare un uomo, il pediatra palermitano di 40 anni, sposato e padre di due bambini, travolto da acqua e fango all’inizio di novembre del 2018. Il suo corpo senza vita fu ritrovato l’8 novembre, dopo quattro notti e quattro giorni di ricerche, battendo palmo a palmo le campagne a valle di Corleone, i letti dei torrenti e le rocce carsiche. Il dottore Liotta si era messo in viaggio da Palermo per raggiungere l’Ospedale dei Bianchi di Corleone, dove prestava servizio dal febbraio 2018 nel reparto di pediatria, ma il maltempo che si era abbattuto sulla Sicilia occidentale in quelle ore non gli ha lasciato scampo.

Una storia che ha profondamente colpito tutta la comunità cittadina, i tantissimi amici e conoscenti. Il dottore Liotta era un uomo di alto valore umano e professionale e di profonda fede.

«Trasmetteva con la sua vita la sua fede in Cristo» ricorda padre Di Fiore, parroco e cantautore. Con i fondi della parrocchia e un contributo della compagnia di navigazione Grimaldi è stato possibile ristrutturare il teatro da cento posti che non era più utilizzabile, mettendolo in sicurezza e dotandolo di tutte le apparecchiature più moderne. L’Ordine dei medici, presieduto da Toti Amato, ha donato le sedie per l’auditorium, mentre la Pamafir ha consentito di sistemare anche il palcoscenico. «E’ un gioiellino che sarà utile all’intera comunità e alla città» spiega il parroco, che per l’occasione ha scritto una canzone «Sulle tue ali» dedicata proprio al medico scomparso. Tantissimi i familiari e le autorità che saranno presenti a questa cerimonia di ricordo. «Giuseppe frequentava il nostro gruppo famiglie – confida padre Di Fiore –. È una figura da proporre non solo per la dedizione alla professione, ma per la testimonianza profonda di fede, Giuseppe viveva il Vangelo alla lettera. Per questo ritengo che debba essere un modello per i parrocchiani».

A dare un contributo all’organizzazione della serata, alla distribuzione degli inviti alle autorità, all’accoglienza, è l’associazione “Operatori sanitari volontari mariani cattolici”, presieduta da Paolo La Placa, che da circa 14 anni opera in un ambulatorio nei locali della parrocchia e ha esteso l’attività anche in altri quartieri. «Conoscevo il dottore Liotta e credo che sia importante averlo sempre come esempio, perché credeva nel lavoro che faceva – dice La Placa – La sua tragica fine ha colpito tutti profondamente».

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