Passo di Rigano sotto il controllo della mafia: le scommesse tra gli affari
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Passo di Rigano roccaforte degli Inzerillo. Grazie ad una rete di sodali, tra cui Giuseppe Spatola, genero di Tommaso Inzerillo, e Alessandro Mannino, la famiglia mafiosa ha esercitato un controllo rigido del territorio condizionandone il tessuto economico. Estorsioni, ma anche le scommesse sono al centro degli affari su cui hanno puntato i boss fermati ieri nell'inchiesta della Dda New Connection. Tramite Spatola e Gabriele Militello, il capomafia Tommaso Inzerillo imponeva la fornitura di prodotti alimentari; ad Antonino Fanara aveva affidato il settore dei giochi e la gestione delle agenzie di scommesse abusive on line; Antonino Lo Presti interveniva come mediatore in alcune vicende estorsive. Ma non solo, gli Inzerillo venivano considerati dai residenti dei punti di riferimento per risolvere anche questioni di carattere privato e non necessariamente collegati a vicende criminali. Il settore delle scommesse, su cui la mafia a Palermo sta puntando sempre più spesso, era dunque tra gli affari anche del mandamento di Passo di Rigano. Lo conferma in questa intercettazione fra Tommaso Inzerillo e Francesco Di Filippo (arrestato ieri e componente della famiglia mafiosa di Cruillas) nella quale discutono dell’apertura di una grande sala scommesse nel territorio controllato da quella famiglia. Successivamente Spatola rivela la suddivisione delle quote dei proprietari occulti dell’esercizio commerciale che è sorto al posto di un negozio di sport (oggi non più esistente) pubblicizzato con l’insegna “Vincendo Snai” e sottoposto a sequestro). Tra i personaggi di spicco del mandamento c'è Giovanni Buscemi, scarcerato dopo 24 anni di detenzione per associazione mafiosa e omicidio, ha riconquistato un ruolo di prima linea nel clan. Fu lui ad essere designato da Tommaso Inzerillo come rappresentante del mandamento al vertice della nuova cupola il 29 maggio del 2018. Tornati in Italia, però, non si sono esauriti i rapporti degli Inzerillo con gli Stati Uniti. Le indagini hanno, infatti, consentito di documentare le relazioni tra gli uomini d’onore di Passo di Rigano e alcuni esponenti della potente Gambino Crime Family di New York: si tratta, in particolare, del noto Frank Calì, recentemente ucciso, e di Thomas Gambino, cittadino americano considerato dal Federal Bureau of Investigation elemento di rilievo della famiglia mafiosa. Lui sarebbe stato l'anello di collegamento tra le organizzazioni criminali delle due sponde dell’oceano. Da Palermo, a tenere i rapporti dal mandamento di Passo di Rigano, si sarebbero occupati Simone e Calogero Zito, entrambi ritenuti artefici dell’elezione di Salvatore Gambino a sindaco di Torretta.