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Emergenza rifiuti a Palermo, la tesi di Orlando: "Dietro c'è un'organizzazione criminale"

"Esistono competenze e responsabilità dell'azienda, così come esistono responsabilità e comportamenti illegali dei cittadini e questo combinato disposto produce un cortocircuito, reso ancora più insopportabile perché abbiamo la convinzione che siamo in presenza, con riferimento ad alcuni fenomeni legati alla raccolta di rifiuti, di una organizzazione criminale". Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presentando l'ordinanza che impone una stretta contro l'abbandono dei rifiuti che sporcano perennemente la città.

"Da oggi inizia la ricerca delle prove - ha incalzato davanti ai giornalisti - dell'esistenza di questa organizzazione criminale. Spero di essere chiamato dalla procura per fornire elementi utili a colpire questa organizzazione, che soprattutto è presente nel conferimento disordinato degli ingombranti, e attraverso questo esercitano il controllo criminale del territorio". Per questo, spiega, ha chiesto di trasmettere i nominativi dei soggetti contravvenzionati "per capire a chi appartengono e le loro relazioni", anche gli eventuali legami con la mafia.

Insomma, "scatta un meccanismo di tolleranza zero. Questo provvedimento lo trasmetto al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica". Una ordinanza a tre firme: del sindaco, dell'assessore all'Ambiente e al Personale e decoro urbano, che impegna dunque l'intera amministrazione su questa priorità, "con cui 200 uomini della polizia municipale per trenta giorni - rinnovabili - sono assegnati a questo servizio che dovrà essere svolto in borghese, con il dovere di riferire periodicamente e giornalmente al comandante i riscontri delle attività e trasmettere alla procura l'elenco dei soggetti individuati sul territorio". Avverte Orlando: "Più colpiamo, meno durerà questa ordinanza", ecco perché "non ci sarà pietà per nessuno".

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