"L'Italia è da sempre generosa. Un Paese accogliente e aperto a tutti. Cosa accade improvvisamente? Non capisco. Non può d'un tratto chiudere il suo cuore. Non può rendere clandestino chi da anni vive qui ed è disperato". Biagio Conte, il missionario laico palermitano, appena tornato dal suo pellegrinaggio in giro per l'Europa ha iniziato una nuova battaglia. Da ieri è in sciopero della fame per Paul Aning, ghanese da 17 anni in Italia e che ora rischia l'espulsione perché il suo permesso di soggiorno non è stato rinnovato, dato che non ha un lavoro. Da 10 anni vive alla Missione Speranza e Carità fondata da Conte, che accoglie oltre mille senzadimora, e ne è uno degli operatori più attivi.
Biagio Conte inizia la fase di digiuno e preghiera nel luogo in cui venne uccisso Padre Pino Puglisi, oggi noto come il luogo del martirio del Beato Puglisi. A Brancaccio, quartiere in cui ha sede il commissariato in cui Paul è obbligato a recarsi ogni giorno per firmare.
"È vero che la società sta male, che soffre. Ma non dobbiamo aumentare questa sofferenza abbandonando chi è disperato", dice ancora fratel Biagio.
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