A 40 anni dall'omicidio di Michele Reina, il segretario provinciale della Democrazia cristiana assassinato dalla mafia la sera del 9 marzo del ‘79 in via Principe di Paternò a Palermo, oggi è stata celebrata una messa presso la cappella di Palazzo delle Aquile.
Un delitto quello di Reina sul quale ancora oggi resistono diverse zone d'ombra. E proprio la moglie Marina ha usato parole dure, ammettendo: "Michele è stato dimenticato dallo Stato".
Le inchieste sull'agguato di via Principe di Paternò hanno portato alla condanna definitiva dei capimafia Michele Greco, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Francesco Madonia e Nenè
Geraci, ma sull'omicidio, così come sugli altri delitti politici compiuti in quegli anni, resta un alone di mistero. ù
La messa commemorativa è stata celebrata da monsignor Gaetano Tulipano. Presente anche il sindaco Leoluca Orlando e i componenti della giunta comunale.
"Ricorrono oggi 40 anni dall'uccisione di Michele Reina - ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella -. In quel tragico 1979, segnato da una lunghissima scia di delitti mafiosi, cosa nostra alzò il tiro verso obiettivi simbolici dello Stato e della società civile. Fu così che accanto a magistrati, investigatori, giornalisti, Michele Reina fu il primo uomo politico di rilievo a essere assassinato".
E ancora: "L'obiettivo della mafia era colpire il tentativo di sottrarsi a condizionamenti e connivenze. Oggi che gli anni drammatici e tormentati degli attacchi alle istituzioni democratiche sono lontani - prosegue -, siamo consapevoli del debito di riconoscenza e di ricordo nei confronti di persone che,
come lui, hanno subito la violenza omicida a causa della fedeltà ai principi su cui si fonda la nostra Repubblica".
In questo video, le interviste a Marina moglie di Michele Reina e a Leoluca Orlando, sindaco di Palermo.
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