PALERMO. Su mafie e corruzione con i loro intrecci, le loro trasformazioni, le loro modalità, esperti a confronto allo Steri di Palermo, sede del Rettorato, nell’ambito del corso "La prevenzione della criminalità e della corruzione" organizzato dal Dems - Dipartimento di Scienze politiche e delle Relazioni internazionali dell’Università del capoluogo siciliano. A introdurre i lavori - coordinati dai professori Angelo Cuva e Salvatore Costantino, responsabili scientifici del corso - il rettore Fabrizio Micari e il comandante regionale della Guardia di Finanza, generale Ignazio Gibilaro.
"Questa terra ha delle difficoltà, probabilmente superiori a quelle di altre parti d’Italia, che deve provare a risolvere, e per poter crescere ha bisogno di una forte, continua, assidua e partecipata collaborazione tra le istituzioni - ha detto Micari -. L'Università ha un ruolo fondamentale in questo senso, deve aiutare a fornire alle scuole e ai giovani una formazione adeguata: se si riuscirà a trasmettere certi messaggi e certi input si potrà fare formazione a tutto tondo, assicurando una crescita e un progresso più confortanti per le nuove generazioni. Il nostro massimo interesse va in questa direzione, non a caso stiamo pensando di completare la nostra offerta formativa con una Laurea magistrale su questi temi. Andremo avanti con sempre maggiore impegno e sempre maggiore assiduità".
Secondo il generale Gibilaro "abbiamo tutti una sfida da affrontare: dobbiamo impedire che la corruzione diventi sempre più una formidabile arma nelle mani della criminalità organizzata soprattutto di tipo mafioso, e dobbiamo impedire che diventi un formidabile vantaggio competitivo che le criminalità assicurano a soggetti che accettano di farsi sostenere, supportare e aiutare da una mafia che fornisce servizi, penetrando in modo illecito nell’amministrazione pubblica. Bisogna alzare la testa e l'Università - ha sottolineato - in questo senso è un volano eccezionale".
Tra i relatori, oltre a Leonardo Agueci, presidente della Fondazione Progetto Legalità Onlus, e ad Antonio La Spina, docente di Sociologia alla Luiss Guido Carli, anche Francesco Gualtieri, sostituto procuratore di Palermo, e Michele Prestipino Giarritta, procuratore aggiunto di Roma. "Ci soffermiamo da vari anni sul contrasto alla corruzione, che può essere sconfitta solo attraverso un’opera di formazione, informazione e partecipazione che coinvolga principalmente le nuove generazioni - ha spiegato Cuva -. Senza un’attenta e diffusa attività preventiva di informazione qualsiasi azione repressiva del fenomeno non può definirsi esaustiva. Bisogna agire sulle coscienze morali, sull'affermazione del rispetto delle regole senza il quale qualsiasi operazione di contrasto non potrà che inseguire il fenomeno stesso senza però sradicarlo del tutto".
IMMAGINI DI MARCELLA CHIRCHIO
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