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Il Dalai Lama a Palermo, al Teatro Massimo l'abbraccio dei fedeli

PALERMO. "In Sicilia si sta già praticando la compassione che porta alla pace. Compassione che viene praticata quando si accolgono i migranti, uomini e donne che hanno passato momenti brutti". Così il Dalai Lama Tenzin Gyatso ringrazia l'Isola per il suo impegno nell'accoglienza dei migranti, durante la conferenza stampa "Educazione alla gioia" che si è svolta al Teatro Massimo di Palermo.

Il nome della conferenza nasce da "Il libro della Gioia. Dialogo tra due Nobel per la Pace" di Douglas Abrams, incentrato sul dialogo tra lo stesso Dalai Lama e l’arcivescovo africano Desmond Tutu.

Molti gli argomenti trattati dal Premio Nobel per la Pace: dai conflitti tra la Corea del Nord e l'America all'insicurezza dei giovani, al ruolo della tecnologia e dei media fino alle differenti religioni.

«Nel mondo ci sono tanti individui che praticano l'altruismo e anche qui, - ha aggiunto - dalla Sicilia credo che dovrebbe partire un coordinamento mirato a ricostruire le distruzioni dei luoghi da cui arrivano i migranti».

«Noi dobbiamo accogliere migranti, pensare di pacificare, e pensare alla ricostruzione. Noi tibetani, abbiamo trovato rifugio - ha detto - in una nazione democratica. Penso che gli individui, i gruppi, le organizzazioni possono aiutare gli altri e se ci fosse un coordinamento questo può essere molto efficace».

Punta il dito su chi ignora il passato, la storia e continua a praticare guerre e violenza. "Siamo tutti una comunità. Reagire con la violenza, con la guerra, appartiene ad un modo di pensare del passato. Dovremmo imparare dal passato, dalla prima e dalla seconda guerra mondiale. Il nostro bene dipende dal bene dei nostri vicini. Il bene delle nazioni asiatiche dipende dal bene di quelle occidentali e viceversa. Il bene del nord dipende dal bene del sud e viceversa. Questo dovrebbe essere il secolo della lungimiranza e del dialogo, non della violenza".

Per arrivare alla pace nel mondo bisogno unire la compassione con l'azione. Il Dalai Lama ha spiegato: "Chiedersi perché la comunità musulmana abbia tanta rabbia è cruciale. Dobbiamo capire da dove viene. Dopo l’11 settembre scrissi a Bush, che rispetto, dicendogli che una reazione violenta avrebbe moltiplicato la violenza. Se adesso hai un Bin Laden, reagendo con la guerra ne avrai dieci, cento.

Capisco perché ha voluto intervenire in Iraq ma ha sbagliato. L'odio dilaga, la violenza è un combustibile che non porta mai la pace. Attenzione però, la pace non viene dalle preghiere ma dall’azione: se venissero Gesù Cristo, Maometto o Buddha ci direbbero che i problemi li abbiamo creati noi con le nostre azioni, dobbiamo assumercene la responsabilità".

Il Dalai Lama inoltre, accusa la società occidentale di essere troppo materialista. "La pace ha a che fare con il mondo interiore, con la gioia e i pensieri, non con il mondo esterno. Non possiamo trovare la felicità negli oggetti esterni. Serve un nuovo sistema educativo in questo secolo, da tempo propongo di inserire nell’odierno sistema di istruzione i valori della compassione".

L'esistenza di diverse religioni, secondo il Premio Nobel, è inevitabile. "Gli individui non sono tutti uguali e devono avere - ha spiegato - la possibilità di praticare il culto che ritengono opportuno, sempre guidati dall'amore".

«Anche l’uso sbagliato della religione può essere distruttivo. Denominare un certo tipo di religione come terrorismo è sbagliato. Il terrorismo è qualcosa che fa male agli altri e se fa male agli altri, non non sei più buddista, non sei più musulmano. Un vero musulmano mai uccide, un vero buddista mai uccide. È sbagliato titolare con frasi come terrorismo islamico perché la gente si fa un’idea sbagliata» ha aggiunto.

Sul palco, accanto a Tenzin Gyatso, che nel 1996 ha ricevuto la cittadinanza onoraria del capoluogo siciliano, presenti il sindaco Leoluca Orlando, il vicedirettore di Sky Italia Andrea Scrosati e il docente dell’Università di Palermo, il prorettore Fabio Mazzola. Il Dalai Lama ha ricevuto da Orlando la medaglia della città di Palermo e ha firmato il libro d’onore, inoltre gli sono state conferite altre due cittadinanze onorarie, quelle di Ventimiglia di Sicilia e di Isola delle Femmine.

immagini di Piero Longo 

 

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