PALERMO. Hanno protestato questa mattina un centinaio di insegnati davanti all’ufficio della direzione generale dell’Ufficio regionale scolastico regionale per la Sicilia in via Fattori, a Palermo. Secondo quanto sostengono i docenti siciliani trasferiti in altre regioni d’Italia per la riforma della "Buona scuola": “Sono disponibili almeno 2.300 posti per il sostegno in Sicilia. Ci battiamo perché vengano assegnati a docenti di ruolo che possano tornare nella loro regione”. Per questo i docenti siciliani chiedono che si riapra un dialogo con il Miur per l’assegnazione dei posti nell'Isola.
“Lo scorso 14 luglio l’Usr ha reso noti i posti disponibili per il sostegno. In tutta la Sicilia ci sono 5.000 posti – spiega il docente Leonardo Alagna –. Secondo i dati a noi noti, i docenti con un titolo specifico per insegnare che hanno fatto richiesta di tornare sono 2.200. A questi si possono aggiungere altri 300 che provengono dalle Gae e altri 200 che provengono dalle graduatorie d’istituto. Non vogliamo che come lo scorso anno i posti rimasti vacanti vadano a chi ha mandato al dirigente scolastico una lettera di messa a disposizione. Si tratta di persone spesso neanche abilitate all’insegnamento. A noi questa sembra una grave ingiustizia”.
Ma le richieste che i docenti siciliani vorrebbero proporre al ministero sono diverse: “E’ importante anche che si garantisca agli alunni con difficoltà di apprendimento, la continuità scolastica. I docenti che hanno già insegnato su posto di sostegno lo scorso anno dovrebbero poter aver riconfermato il loro posto – continua Alagna -. Inoltre il numero maggiore di posti disponibili sono nelle provincie di Palermo e Catania. Noi vorremmo che uno docente che ha fatto richiesta in altre province siciliane possa avere almeno la possibilità di poter rientrare lo stesso nella sua regione”.
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