PALERMO. "Cosa nostra si sta riorganizzando in città e provincia, le scarcerazioni di molti capi torna a rendere la situazione critica e preoccupante, ma si parte con la speranza vista sui volti dei ragazzi e l'impegno delle istituzioni". Sono le parole della presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, oggi a Palermo per l'inaugurazione del murales alla Cala in ricordo dei giudici Falcone e Borsellino, promosso dall'Anm.
"La celebrazione della strage di via D'Amelio è stata piena di contenuti e ricca di prospettive per il lavoro svolto come commissione, per la grande partecipazione, per la coincidenza di un'operazione importante compiuta dalla Procura per cui credo abbiamo ricordato Paolo Borsellino assumendoci tutti un impegno e raccogliendo ancora una volta l'invito della famiglia a portare tutte le istituzioni a un approfondimento della verità". Lo ha detto la presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, intervenendo a margine della inaugurazione del murales alla Cala di Palermo che ricorda i giudici Falcone e Borsellino, promosso dall'Anm.
"L'inaugurazione di questo murales - ha aggiunto Bindi - con la foto più famosa di Falcone e Borsellino (scattata dal fotografo Tony Gentile ndr) in una parte visibilissima a tutti i palermitani e coloro che raggiungono Palermo ricorda che questa non è la città della mafia ma la città di Falcone e Borsellino".
"Faremo la nostra parte alla ricerca della verità vera, non alla ricerca di qualunque verità. Perché la tentazione a cui non bisogna cedere è che non essendo riusciti in questi 25 anni ad affermare tutta la verità non ci possiamo permettere certe scorciatoie adesso", ha detto la presidente della commissione parlamentare antimafia, commentando l'audizione avvenuta ieri a Palermo della figlia minore del magistrato Fiammetta Borsellino.
"Il depistaggio è un momento importante di questi 25 anni, una volta scoperto si è andati avanti se ci sono aspetti da chiarire ancora lo faremo - ha aggiunto la presidente Bindi - continueremo ad approfondire con elementi in nostro possesso e con altri che acquisiremo, facendo audizioni e richiedendo documenti come commissione antimafia, senza sostituirci alla magistratura in sede giudiziaria".
immagini di Marco Gullà
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