PALERMO. È stato firmato per la prima volta, tra Provveditorato alle Opere pubbliche di Sicilia e Calabria e tutte le prefetture della Regione, il protocollo della legalità.
Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Simona Vicari era presente alla cerimonia per la firma del protocollo, avvenuta oggi nella prefettura di Palermo. "Si tratta - spiega Vicari - di uno strumento per prevenire gli illeciti nei lavori pubblici, mettere in sicurezza gli investimenti, garantire tempi congrui e certi per la realizzazione delle opere e una diminuzione del numero dei cantieri sequestrati".
Le infiltrazioni mafiose, osserva il sottosegretario, "strangolano le aziende sane e ostacolano la crescita del libero mercato e della concorrenza. Il protocollo della legalità, intensificando i controlli non solo per prevenire i tentativi di infiltrazione mafiosa, ma anche per quelli di concussione e corruzione - spiega - rappresenta una risposta e un significativo passo in avanti nella lotta al fenomeno mafioso e corruttivo".
Una delle "clausole" del protocollo della legalità permette la risoluzione di diritto del contratto in caso di interdittiva prefettizia per accertate infiltrazioni mafiose. Non solo. Per la prima volta il provveditorato, che rappresenta una delle maggiori stazioni appaltanti della regione seguendo opere come quelle in corso per il G7 di Taormina, può risolvere il contratto anche nel caso in cui a carico dell'imprenditore e dei dirigenti dell'impresa siano contestati reati corruttivi. Il nuovo regime serrato di procedure e controlli riguarderà tutti i contratti pubblici, le prestazioni di servizio e forniture con particolare riferimento a quelli considerati maggiormente a rischio in base all'importo (superiori a 250 mila euro) o al comune in cui l'opera viene realizzata.
Immagini di Marco Gullà
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