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Aule a rischio chiusura, protestano gli studenti del liceo Dolci di Palermo

PALERMO. Problemi all'impianto elettrico, aule inadeguate e ora la "minaccia" di chiudere un intero piano seminterrato che ospita undici classi dopo un'ispezione dell'Asp: non si fermano i problemi al liceo Danilo Dolci di Palermo. Questa mattina gli studenti dell'istituto hanno protestato, sfilando con slogan e striscioni per le vie del centro della città.

 

Un insegnante della scuola, Roberto Alessi, qualche giorno fa ha pubblicato su Facebook una lettera aperta indirizzata al sindaco Leoluca Orlando.

"Da quasi 17 anni il liceo ha sede in un bene confiscato alla famiglia mafiosa di Brancaccio - si legge sul social network - mai un euro è stato speso per adeguare il nostro impianto elettrico alle norme di sicurezza, né per sostituire i pericolosi infissi o ripristinare il dismesso impianto di riscaldamento. Invece, i soldi c'erano, e a fiumi, per pagare l'affitto di un edificio che, nel frattempo, è andato in malora: centinaia di migliaia di euro (finiti a chissà chi), per pagare l''affitto' di un edificio già nostro, della collettività, almeno secondo la legge sui beni confiscati alla mafia".

Il docente del liceo, che conta "1600 tra alunni e lavoratori e 47 studenti disabili", prosegue: "gli ispettori dell'Asp ci hanno intimato di esibire i documenti che consentono l'uso del piano seminterrato, documenti chiesti da anni ai funzionari della ex Provincia che ci hanno consegnato quelle aule, e che non hanno mai risposto, nonostante i nostri reiterati solleciti. Senza quelle 11 aule e quei laboratori saremo costretti a impossibili doppi turni, ad annullare gran parte delle attività (già programmate e obbligatorie ) di alternanza scuola lavoro delle 40 classi del triennio, senza le quali - così stabilisce la legge - i nostri ragazzi non potranno neanche essere ammessi all'esame di Stato".

"Siamo un punto di riferimento importante per il quartiere di Padre Pino Puglisi - conclude la lettera al sindaco - ma abbiamo subito troppi torti. Sia gentile, ci risponda".

Immagini di Salvatore Militello

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