PALERMO. "Un tetto, un luogo tranquillo in cui essere aiutata a dimenticare tutte le difficoltà vissute". Una casa: sta tutta in un'unica parola la richiesta e la speranza di Gabriella Sciacca, la donna palermitana di 59 anni che per nove mesi ha vissuto all'interno dell'aeroporto.
Dopo la separazione dal marito, Gabriella rimane senza un tetto. Invece di finire a dormire per strada, sceglie un posto che sia più sicuro, sorvegliato, e che abbia almeno un bagno: l'aeroporto. A quel punto la sala d'attesa diventa la sua "camera da letto". In un angolo ricava il giaciglio per la notte, mentre di giorno non viene quasi notata, si muove invisibile come migliaia di passeggeri in attesa del loro volo, con le valigie appresso. Con la differenza che dentro quei bagagli c'è tutta la sua vita.
"Il mio problema è che non ho più una casa - racconta nella video intervista rilasciata al sito del Giornale di Sicilia -. Dopo la separazione da mio marito, sono finita sul lastrico. L'aeroporto è diventata la mia casa. La notte dormivo poche ore, spesso al freddo e in condizioni scomodissime. Purtroppo non avevo alternativa. Entrambi i miei genitori sono morti e nessuno dei miei familiari mi ha aiutato in questi mesi".
Per fortuna, Gabriella ha trovato parecchia solidarietà. Polizia e Comune hanno preso a cuore la sua vicenda informando i Servizi Sociali. Intanto una signora palermitana che abita in una traversa di via Libertà ha deciso di accoglierla gratuitamente in una stanza del suo appartamento.
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