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Il questore di Palermo: "Messina Denaro morto? Noi lo cerchiamo"

PALERMO. «Messina Denaro è l'ultimo latitante da catturare di quella generazione di boss che ha impegnato per anni le maggiori energie della Catturandi della squadra mobile di Palermo. Su di lui si concentra l'attenzione delle forze di polizia».

È quanto ha detto oggi il questore di Palermo Guido Longo incontrando i giornalisti per il consueto bilancio di fine anno dell'attività della Polizia.

«Che sia morto? Finchè non lo catturiamo o non accertiamo che sia morto non possiamo saperlo», ha aggiunto.

«In questi ultimi mesi difficili per l'Europa dobbiamo ribadire che l'accoglienza resta il nostro biglietto da visita. Lo facciamo e continueremo a farlo. Non mi stancherò mai di dire che Palermo è terra di accoglienza - ha proseguito -. È importante farlo. Ma bisogna impegnarsi di più nella integrazione, e anche l'Europa deve fare di più per integrare, anche perchè creare sacche di emarginazione e ghettizzazione significa favorire il terrorismo».

Sul fronte dell'immigrazione clandestina, la Polizia di Stato ha colpito anche chi lucra sulla tratta dei migranti e su chi trasforma l'accoglienza in un business.

Sono sessanta le persone arrestate, tra scafisti e trafficanti di uomini, donne e bambini.

L'attenzione su questi arrivi è sempre molto alta alla luce del pericolo terrorismo anche se il questore aggiunge che «in molti casi i terroristi non sono arrivati ieri, ma sono di seconda e terza generazione. Il proselitismo avviene dappertutto, non sono nelle carceri, come nel caso del tunisino che ha compiuto la strage di Berlino. Con il web il proselitismo si può fare ovunque».

Immagini di Marcella Chirchio

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