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Palermo, il questore Longo: "Nel 2016 diminuiti scippi, furti e rapine" - Video

PALERMO. Un incontro con il questore di Palermo, Guido Longo, per fare il punto di quanto realizzato nell’ultimo anno e quanto ancora si deve fare.
La mafia rimane il nemico numero uno, insieme alla corruzione: “La mafia è cambiata non è più Cosa nostra che uccideva due persone al giorno. La mafia si è evoluta in altre forme più sofisticate e complesse per noi ai fini investivi. - spiega Longo - Tutte le forze di polizia stanno facendo uno sforzo di adeguamento per cercare di scovare gli affari illeciti. La  mafia si combatte con le confische e i sequestri di patrimonio, ma soprattutto con la lotta alla corruzione, che è l’alimento numero uno. I fenomeni corruttivi vanno gestiti a livello nazionale con un’autorità anti corruzione. Dietro i grandi fatti criminali c’è la corruzione, che va assolutamente emarginata”.
Secondo il questore “i reati predatori a Palermo, nell’ultimo anno, sono diminuiti, perché c’è stato un forte contrasto delle forze di polizia, carabinieri e guardia di finanza. La criminalità comune non è tipica del capoluogo siciliano, ma di tutte le città d’Italia e del mondo”.
Prima di salutare i colleghi  e i giornalisti e augurare a tutti un buon Natale Longo ha voluto spiegare: “Ho voluto che ci incontrassimo qui nell’hangar del IV reparto Volo della polizia di stato a Boccadifalco perché ho iniziato la mia carriera qui ntra gli anni Ottanta e Novanta, vicino all’allora dirigente Mimmo Cozzi. In questa location spartana e nell’anno dedicato a Beppe Montana io voglio ricordare tutti i colleghi che sono caduti per mano della mafia. Ho avuto la fortuna di conoscerlo fin da quando eravamo studenti. Negli anni Ottanta stavamo per essere trasferiti insieme a Catania, ma alla fine io sono stato inviato a Reggio Calabria, mentre Beppe nel 1985 fu ucciso per  mano della mafia”.
Longo ha concluso il suo discorso dando un consiglio ai suoi colleghi: “In questo periodo di Natale di feste e di regali forse si dimentica che bisogna andare dritti per la propria strada senza accettare compromessi. Mantenersi sempre coerenti è difficile nel nostro mestiere - spiega il Questore Longo – Sicuramente c’è un costo da pagare, ma avendo come scopo il bene non s’incorre in grattacapi futuri. Dovrebbe essere un imperativo categorico per tutti sempre”.

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