PALERMO. «Amiamo il nostro lavoro ma oggi siamo venuti a scuola con uno spirito differente. Sono demotivata. Ho sentito il mio collega al telefono 20 minuti fa era in ospedale, è moralmente a terra». Lo dice Maria Teresa Inzerillo, insegnante di sostegno che da 24 anni lavora nell'istituto comprensivo Antonino Caponnetto di Palermo, dove venerdì un insegnante è stato aggredito dai genitori di un alunno perchè lo avrebbe rimproverato. «Siamo soli - aggiunge la docente - questa scuola è lasciata allo sbando anche se non era mai successa una cosa del genere». «Questo - osserva l'insegnante di sostegno - è un quartiere difficile. Chiediamo aiuto, qualcuno ci aiuti a far sentire la scuola come istituzione». E riferendosi ad alcuni genitori di bambini che frequentano l'istituto afferma: «Non hanno idea di cosa sia la scuola, la vedono come nemico, come qualcosa di obbligatorio per i loro figli che non porta a nulla. Certo ci sono genitori che non sono come questi. Ci sono state mamme che mi hanno espresso solidarietà per quanto accaduto, erano tutti stupefatti». Immagini di Marcella Chirchio